mercoledì 11 maggio 2022

Tra gli oscuri corridoi di Black Mesa (Recensione "Half-Life: Echoes")

Half-Life e Portal sono senza dubbio due delle serie videoludiche più famose in assoluto: testimonianza di ciò è l’innumerevole numero di mod create per questi giochi; alcuni dei titoli più popolari sono Portal: Prelude per Portal, Portal Stories: Mel per Portal 2 e, originariamente, anche Black Mesa e The Stanley Parable per Half-Life 2. È importante notare che le mod single player per il primo Half-Life, sebbene siano in numero comparabile o persino maggiore rispetto a quelle per i capitoli successivi della serie, sono generalmente di qualità inferiore e presentano pochi titoli che si distinguono particolarmente dagli altri. Una delle poche eccezioni è Half-Life: Echoes, gioco pubblicato nel 2018 e sviluppato da un singolo sviluppatore indipendente: James "MrGnang" Coburn.

Echoes vede il giocatore impersonare uno degli innumerevoli scienziati del complesso di ricerca di Black Mesa durante un normale giorno lavorativo che, come prevedibile, è bruscamente interrotto dalla cascata di risonanza causata da Gordon Freeman in Half-Life e, quindi, dalla conseguente invasione aliena. Lo scopo del protagonista è, naturalmente, quello di fuggire da Black Mesa avvalendosi, laddove possibile, anche dell’aiuto di altri scienziati e delle guardie di sicurezza. Alla luce di ciò si potrebbe pensare che la trama del gioco non sia altro che un semplice retelling della storia di Half-Life da un altro punto di vista, idea già vista e rivista in OpposingForce, Blue Shift e Decay; in realtà l’intreccio è arricchito da riferimenti a capitoli successivi della serie che tentano di chiudere alcuni punti della trama generale di Half-Life lasciati in sospeso e chiarire alcuni aspetti dei sequel, lasciati originariamente senza spiegazione.

Pregio di cui Echoes si può fregiare è senza dubbio la sua atmosfera: con i suoi ambienti cupi e surreali, elaborate sequenze scriptate (tenendo conto dell’età del GoldSrc, il motore grafico di Half-Life) e interazioni con gli altri personaggi, il gioco riesce a catturare la perfetta commistione di horror, azione e commedia che caratterizzavano Half-Life e che le sue espansioni e, secondo alcuni, anche i suoi sequel avevano perduto.

Altro contributo all’atmosfera è dato dalla colonna sonora composta da tracce di musica royalty free (come prevedibile dal budget nullo del gioco) di Kevin MacLeod. Nonostante non si tratti di tracce originali, queste fungono da perfetto complemento agli ambienti di gioco e alle situazioni proposte al giocatore, sia ciò frutto di un pero caso o, più probabilmente, di una scelta studiata delle suddette tracce.

Il combattimento risulta pressoché immutato rispetto al gioco originale: il giocatore avrà a disposizione l’arsenale di Half-Life e questo funzionerà esattamente allo stesso modo. Il gameplay è però arricchito da puzzle più elaborati che spingono al limite le capacità del motore fisico del GoldSrc, testimonianza dell’immenso impegno di Coburn nello sviluppo di questo gioco.

Oltre agli alieni già presenti in Half-Life, il giocatore si troverà ad affrontare alcuni nuovi nemici, quali delle varianti più resistenti degli Alien Grunt e Mr. Friendly, un alieno originariamente tagliato nelle fasi di sviluppo di Half-Life. Allo stesso modo fa la sua comparsa Kingpin, un altro nemico tagliato dal gioco originale, che nella mod ha invece il ruolo di alleato del protagonista.

Echoes esibisce anche un’incredibile cura nel design degli ambienti di gioco: Black Mesa, che in Half-Life appariva chiaramente progettato come ambientazione di un videogioco, ha ora una layout semi realistica rendendolo più simile a un vero complesso di ricerca quale dovrebbe essere; tale elemento, sebbene sia benefico per l’immersione del giocatore, può però rappresentare un problema nel gameplay, in particolare nelle svariate sezioni di gioco in cui il protagonista si trova ad affrontare molti nemici in grandi spazi aperti, situazione che può risultare spesso difficile da gestire e a causa dell’elevato numero di attacchi nemici provenienti da molteplici direzioni che io giocatore dovrà evitare.

È possibile però muovere un’importante critica a Echoes, relativa alla scelta di utilizzare il modello 3D di Half-Life 2 per il G-Man. Tale scelta, volta a far risaltare il personaggio e a farlo risultare alieno, di nome e di fatto, al contesto in cui si trova, ha però il risultato di rendere più comiche che inquietanti le scene in cui appare il G-Man, anche se da un certo punto di vista si potrebbe dire che ciò contribuisca allo charme del gioco.

In conclusione Half-Life: Echoes è forse una delle migliori mod di Half-Life che, se fosse stata pubblicata tra il 1998 e gli inizi degli anni 2000, sarebbe stata difficilmente distinguibile da un’espansione ufficiale per il gioco, pertanto consiglio vivamente a tutti gli appassionati della serie di provarla.

Potete scaricare Half-Life: Echoes su Mod DB

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