mercoledì 10 maggio 2023

Super - In principio c'era un eroe mascherato, armato di chiave inglese

 “Shut up, crime!”
(Frank/Crimson Bolt)

But it’s really about the guy and not the costume.”
(James Gunn)
Super è il primo film supereroistico che vede alla regia James Gunn, segnando un lungo filone di prodotti firmati da Gunn incentrati sugli eroi di grandi testate come Marvel e DC. Questo, in verità, non è stato il primo film a tema a cui Gunn lavorava: senza contare i film casalinghi girati insieme ai fratelli, nel 2000 Gunn aveva affiancato il regista Craig Mazin nella produzione di “The Specials”, film che segue dei supereroi di bassa lega, in cui Gunn interpretava Minuteman, oltre ad aver scritto, in meno di 3 settimane, la sceneggiatura. Super è il secondo film che vede James Gunn nel ruolo solista di regista, dopo l’esperienza del 2006 con “Slither”, ed è il film che sancisce legami molto stretti con attori che torneranno in numerosi, se non tutti, i prodotti di Gunn.

Gunn inizia a lavorare alla sceneggiatura di Super nel 2002 ma solo nel 2009 può dare il via alle riprese, durate 24 giorni a mala pena, tra il 9 dicembre 2009 e il 24 gennaio 2010, tra Shreveport, Louisiana, e Los Angeles (comprese location esistenti come la fumetteria ComicSmash); i tempi ristretti e la paga al minimo sindacale per tutti permisero di dirottare i soldi disponibili su altri versanti, tra cui gli effetti pratici e il montaggio.

Sebbene la sceneggiatura fosse pronta dal 2002, questa era stata sempre rifiutata per la troppa violenza, fino a quando la This Is That Production, la HanWay Films e la Ambush Entertainment decisero di produrla; all’inizio Gunn aveva in mente per il protagonista della sua opera Frank l’attore John C. Reilly, ma Jenna Fisher, ex moglie di Gunn e interprete di Pam nella serie tv “The Office”, propose il collega Rainn Wilson (Dwight in “The Office”), il quale inviò a sua volta la sceneggiatura ad Elliot Page, co-star nel film del 2007 “Juno”.
Frank Darbo (Rainn Wilson) è l’emblema dell’uomo mediocre americano, un cuoco in una tavola calda, sposato con Sarah (Liv Tyler), una cameriera che in passato ha avuto problemi con la droga; la vita di Frank è composta da solo due momenti di felicità, il suo matrimonio e la volta in cui ha “aiutato” un poliziotto a catturare un fuggitivo. Questa monotona vita tuttavia viene sconvolta quando Sarah scompare, andando a vivere con Jacques/Jock (Kevin Bacon), a cui Frank aveva anche offerto una colazione nella propria casa. Frank si dispera e cerca in ogni modo di salvare Sarah da Jacques, proprietario di uno strip club, pensando che la moglie sia stata rapita; mentre Frank si affligge a casa, riceve una visione divina che gli cambierà per sempre la vita: sotto l’influenza del supereroe cristiano Holy Avenger1 (Nathan Fillion, che interpreta un bizzarro supereroe che combatte i vizi e i peccati dei giovani, sconfiggendo sempre Demonswill, interpretato da James Gunn stesso), Frank osserva il soffitto della sua casa lacerarsi e viene avvinghiato dai tentacoli che popolavano un certo video erotico che stava guardando poco prima. Oltre ad avvinghiarlo, i tentacoli aprono il cranio di Frank fino ad esporre il suo cervello, mentre la voce di Dio (Rob Zombie) gli rivela il suo vero ruolo, combattere le forze del male2.

Sentendosi ora investito di potere da Dio3 (tanto da scrivere sul muro di casa “Some of His children are chosen4), Frank si dirige in fumetteria per capire come funzionano i supereroi: Libby (Elliot Page) lavora in fumetteria e consiglia Frank cercando di avvicinarlo al mondo dei supereroi senza poteri. Dopo aver creato un costume5, incorporando la maschera rossa vista nella “profezia” e dandosi il nome di Crimson Bolt, Frank si dedica alla lotta al crimine, con risultati alterni e nemici fra i più diversi, passando da spacciatori, borseggiatori e pedofili a persone che commettono piccole ingiustizie quotidiane. Il momento in cui la psiche di Frank si mostra appieno nella sua confusione è quando, mentre è in fila al cinema, un uomo ruba il posto agli altri facendo finta di parlare con un’amica: la rabbia di Frank è così forte da spingerlo ad abbandonare la coda, indossare goffamente il costume da vigilante in macchina e impartire la propria lezione di giustizia sui due “criminali”, a colpi di chiave inglese, la sua arma preferita6.
Crimson Bolt è dapprima visto dai media e dalla società come un pericolo, un folle mascherato che picchia la gente per strada, ma quando cominciano a venire a galla i crimini commessi da quelle che fino a quel momento erano considerate vittime, il pubblico si schiera dalla parte di Frank, eletto paladino della città. Ma ciò che spinge veramente Frank è il desiderio di salvare Sarah, arrivando a seguire gli scagnozzi di Jacques, Abe (Michael Rooker), Toby (Sean Gunn) e Quill (Stephen Blackehart), fino alla sua villa, quartier generale dei suoi traffici di droga: preso dal fervore (mistico) Crimson Bolt cerca di entrare nella casa ma, scoperto, viene rincorso e ferito da una pallottola alla gamba, oltre ad aver visto la propria identità segreta svelata. Per molti personaggi infatti la coincidenza fra Frank e Crimson Bolt alterna tra la malcelata verità, con ricadute ironiche, e l’impossibilità, dal momento che l'uomo è da tutti reputato un debole; egli si preoccupa continuamente di essere scoperto (soprattutto dal Detective Felkner, interpretato da Gregg Henry, detective che verrà ucciso dagli uomini di Jacques, per un equivoco), sebbene non riesca a rimanere impassibile quando i notiziari parlano del suo alter ego7. Si trova però costretto a smascherarsi quando, a malapena scampato dagli scagnozzi di Jacques, deve recarsi da Libby, interrompendo la sua festa per la casa nuova e chiedendole aiuto con la ferita alla gamba. Libby accoglie la sua confessione con estremo entusiasmo, proponendosi immediatamente come sidekick, fino a giungere al nome di Boltie e al costume verde e giallo.

Al fianco di Crimson Bolt, Boltie si rivela essere molto violenta8, spinta da un desiderio di vendetta, o meglio una sete di sangue, desiderio opposto a quello di Frank; i due seminano il panico fra i criminali (e non) della città9. Proprio quando Frank decide di allontanare Libby, un pericolo per sé e per gli altri, lei lo salva da un’imboscata degli uomini di Jacques; obtorto collo Frank decide di darle una seconda opportunità, anche se è stanco di rifiutare le continue avances della ragazza10. Quella stessa sera Frank viene svegliato da una goffamente provocante Libby, la quale approfitta della confusione dell’uomo e lo stupra; mentre Libby si scusa, dando la colpa a un sonnambulismo del sesso (sexsomnia), Frank corre in bagno per vomitare, vedendo finalmente Libby come uno dei tanti demoni che popolano il mondo, i suoi nemici, e ricordandosi qual è il suo vero obiettivo: salvare Sarah.
Frank e Libby (che sembra essere stata almeno in parte perdonata dal protagonista) fanno shopping di armi, imparando a costruire bombe e a sparare con precisione: si preparano per il climax del film, il raid nella villa di Jacques. Crimson Bolt e Boltie assalgono la villa proprio mentre Jacques sta facendo affari con un altro spacciatore, Mr. Range (Don Mac), a cui Jacques ha promesso Sarah. Crimson Bolt e Boltie attaccano le guardie poste nel giardino: nello scontro, Frank viene colpito, fortunatamente sul giacchetto antiproiettile, mentre Libby viene colpita alla testa. La violenza, la rabbia e il dolore di Frank sono allo stesso momento estremamente grafici e tipici di un fumetto: le azioni sono spesso inverosimili, sottolineate dalle onomatopee poste in post-produzione sopra il girato, ma la violenza e i suoi effetti non sono per niente edulcorati, anzi enfatizzati, in una ricerca del gore estremo. Spinto, ora, anche dalla voglia di vendicare Libby, Frank irrompe nella villa, ingannando gli scagnozzi di Jacques con un cadavere/fantoccio11; il frastuono interrompe Mr. Range, impedendo in parte lo stupro di Sarah: il criminale viene ucciso in poco, mentre Jacques cerca di fuggire e di completare la truffa intavolata a discapito del defunto.

Si giunge quindi al confronto diretto fra Frak e Jacques, fra eroe e arcinemesi: Frank viene colpito da una delle pallottole di Jacques, ma nella lotta corpo a corpo, Frank riesce a ferire mortalmente Jacques grazie a delle lame nascoste, dei veri assi nella manica degni di Ezio Auditore del franchise videoludico Ubisoft “Assassin’s Creed12. Frank porta quindi in salvo, lontano dalla scena del massacro, una Sarah visibilmente sotto shock13. Sarah rimarrà alcuni mesi a casa con Frank, sentendosi in debito, poi, decide di andarsene: Frank trova casa vuota, ma accetta la sua decisione. Sarah riesce a combattere le sue dipendenze, sposa u uomo di nome Patrick e ha quattro figli che chiamano Frank “zio”: per Frank sono loro il futuro dell’umanità e, insieme al suo coniglietto domestico, riesce ad avere un approccio positivo alla vita, ricordando i molti momenti felici della sua vita, compresa la memoria di Libby.
Illustrazione originale di Alessia Sorbelli
La prima proiezione di “Super” si ebbe il 12 settembre 2010 al Toronto International Film Festival14, per la programmazione “Midnight Madness”. L’uscita nelle sale americane si ebbe il primo aprile 2011, mentre l’Italia aspettò fino al 21 ottobre 2011 per vederlo: la risposta del pubblico fu ambivalente, fra chi criticava il film per i suoi temi e la violenza e chi, invece, ne lodava la recitazione e la comicità, indecisione ben cristallizzata dalla votazione di 49% al Tomatometer e di 56% da parte del pubblico su Rotten Tomatoes15.

Sul piano economico però "Super” è stato un flop, debuttando in soli 11 cinema e facendo 46.549 $ nel weekend di lancio, a fronte di un budget di 2.5 milioni di $, per un totale al box office di 593.933 $ sul mercato mondiale. Un maggiore successo si è avuto nell’on-demand, con 1.5 milioni di dollari ricevuti dalla vendita di DVD e Blu-ray16. Secondo Rainn Wilson la causa di questo mancato successo è la ricerca di una nicchia troppo ristretta, delimitata dai temi e dalle meccaniche del film: è una commedia, ma anche un film d’azione e tuttavia anche un film drammatico17.

Per quanto riguarda la critica “Super” ha ricevuto nel 2011, al Fantasia Film Festival di Montreal18, il premio AQCC (Association Québécoise des Critiques de Cinema)19 insieme al documentario “Superheroes” di Michael Barnett, per aver catturato lo spirito di quello che è il più grande trend americano del momento, i supereroi.
The Holy Avenger (Nathan Fillion) e Demonwill (James Gunn)
Alcuni mesi prima dell’uscita di “Super” un altro film incentrato sulla nascita di un supereroe senza poteri venne rilasciato, fra marzo e aprile 2010: “Kick-Ass” di Matthew Vaughn, adattamento dell’omonimo fumetto Marvel Icon Imprint/Image Comics di Mark Millar (pubblicato fra il febbraio 2008 e l’agosto 2014 per un totale di 29 numeri divisi in Book 1, 2 & 3). Come già accennato, “Kick-Ass” mostra il processo di nascita di un giovanissimo vigilante, l’adolescente Dave Lizewski (Aaron Johnson), il quale narra sul proprio account MySpace le sue avventure contro il crimine nei panni di Kick-Ass. Durante il violento confronto con lo spacciatore Rasul, Kick-Ass è pressoché salvato da altri due eroi mascherati, Hit-Girl (ossia Mindy Macready, interpretata da Chloë Grace Moretz) e Big Daddy (Damon Macready, interpretato da Nicolas Cage), padre e figlia che diventeranno guida e supporto per Dave.

La coincidenza temporale di due film, solo apparentemente così simili, sottolinea proprio le reciproche differenze: oltre all’evidente contrapposizione di un prodotto originale e della trasposizione cinematografica di un fumetto (conclusosi nel 2013 con il sequel “Kick-Ass 2” di Jeff Wadlow, che racchiude gli eventi di Book 2 & 3), una grande differenza sta nella reazione de pubblico. Solo negli Stati Uniti, prima ancora del rilascio su larga scala, “Kick-Ass” ha fatto 12 milioni di dollari, rientrando in questa maniera metà del budget di produzione (che si aggira tra i 28 e i 30 milioni); il cinecomic di Millar arriverà a guadagnare più di 48 milioni negli Stati Uniti e altrettanto nel mercato mondiale, sfiorando un incasso a 9 cifre con i suoi 96 milioni di dollari, guadagnando più di tre volte il proprio budget. In questo modo “Kick-Ass” poté raggiungere la vetta della classifica e tenere testa al colossal Dreamworks “How to Train Your Dragon” e soccombendo solo mesi dopo al remake di “A Nightmare on Elm Street”.
A sinistra Kick-Ass di Matthew Vaughn (USA, 2010)


James Gunn, mentre lavorava a “Super”, riceve da Mark Millar, amico e creatore di “Kick-Ass”, la notizia della prossima uscita nelle sale della trasposizione cinematografica della propria storia: sebbene Gunn temesse che ciò potesse rendere il proprio film irrilevante, egli era convinto però di aver creato un prodotto completamente diverso da quello dell’amico, “Alla fine le storie sono molto diverse. Il nostro film è su di un tipo che si imbarca in una specie di viaggio spirituale e solo per caso indossa il costume di supereroe durante questo processo. Ma alla fine l’enfasi è sulla persona e non sul costume.” (“But in the end the stories are so different. Our movie is about a guy who’s on his own sort of spiritual quest and he just so happens to wear a superhero costume during it. But it’s really about the guy and not the costume”)20.

Sebbene il personaggio di Crimson Bolt appaia nei titoli di coda di “Brightburn” (film horror del 2019 prodotto da Gunn, scritto dai fratelli Mark e Brian Gunn e diretto da David Yorovesky), in quello che più di un cameo è un mezzo per confermare che le due storie si svolgono nello stesso mondo, il vero rapporto si ha fra “Super” e “Peacemaker”, serie tv HBO Max del 2022, spin-off di “The Suicide Squad” (2021) sull'omonimo personaggioSebbene Crimson Bolt e Peacemaker siano due personaggi estremamente diversi, i due prodotti sono accomunati da una violenza esplicita ma ironica, con scene di gore dettagliato accanto ad effetti e situazioni abbastanza cartoon-ish. Il legame più stretto tra i due prodotti, però, si ha prima ancora dello sviluppo delle rispettive storie: la scena di apertura.
A sinistra John Cena in una foto promozionale nel ruolo di Peacemaker


Super” ha come crediti di testa un montaggio animato21, sulle note di “Calling All Destroyers” della band Tsar, in cui i personaggi sono rappresentati in forma di animazione 2D, con lo stile dei disegni, non troppo precisi e abbastanza infantili, fatti da Frank; non manca tuttavia la componente violenta, ovviamente esagerata, con Abe che diventa un kaiju sputa fuoco, mentre Crimson Bolt vola in salvo della città e sconfigge il gigante grazie alla sua vista laser, continuando poi con investimenti assurdi, coniglietti salvati dallo stomaco di Mr. Range e chiavi inglesi boomerang. Le ultime sequenze vedono tutti i personaggi, buoni o cattivi che siano, ballare intorno a Crimson Bolt, con raggi di luce colorati puntati su di loro, coniglietti in formazione da Radio City Rockettes22 e tanto di finale col fiatone, quasi come la scena fosse stata girata in un teatro di posa e non animata.

Il teatro di posa è ben presente nella sigla iniziale di Peacemaker23, con tanto di quinte ben in vista: di nuovo, tutti i personaggi, anche quelli minori, si riuniscono in un assurdo balletto capeggiato dal sanguinario protagonista eponimo, compreso il suo amico pennuto, l’aquila Eagly, che corregge anche il punto del suo atterraggio, con un po’ di fiatone a becco aperto. Se gli effetti strampalati che dominavano l’animazione di “Super” sono venuti meno, il set fatto di neon e riflettori puntati sui personaggi (in armonia con la scelta musicale, la “Do ya wanna taste it?” degli Wig Wag, tanto rock quanto anni 80) rende ancora più evidente il contrasto tra i volti inespressivi dei personaggi e le loro movenze, a tratti buffe, a tratti decisamente reminiscenti dello stile del famoso coreografo americano Bob Fosse, come confermato dalla coreografa Charissa-Lee Barton24. Un effetto, questo, presente nella mente di James Gunn già dalla fase di scrittura della sceneggiatura25, per ribaltare ancora di più le aspettative che il pubblico può avere approcciandosi ad una serie tv incentrata su una figura così schietta quale Peacemaker. Persino John Cena si è arreso alla volontà di Gunn di farlo ballare: “Ho imparato due cose di James Gunn grazie al nostro rapporto. Uno: è ossessionato dalle mie mutande bianche. E, due: mi vuole sempre far ballare.” (“I’ve learned two things about James Gunn through our relationship. One: he’s obsessed with my tighty-whities. And, two: he always wants to make me dance.”).26
Super” è sicuramente stato un esperimento interessante per James Gunn, il suo vero, primo approccio al genere dei cinecomics: in esso si hanno, in maniera seminale, molte delle caratteristiche che Gunn svilupperà nelle opere successive, unendo alla trasposizione cinematografica di storie Marvel e DC il proprio marchio stilistico, fatto di violenza, ironia, anti-eroi con pochi scrupoli e un rapporto sempre più stretto fra narrazione e colonna sonora (sebbene già in “Slither” e in “Super” il coinvolgimento di Gunn fosse stato molto, con canzoni della propria band The Icons). Solo a quattro anni dall’uscita di “Super”, James Gunn tornerà, infatti, nelle sale come direttore e co-sceneggiatore del primo volume della trilogia marcata Marvel/Disney, film premiato da botteghino e critica, che ha sancito definitivamente la sua entrata nel moderno olimpo di Hollywood: “Guardiani della Galassia”.
⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯
NOTE

1 Ispirato dall’esistente Bibleman, personaggio televisivo creato da Tony Salerno, mandato in onda tra il 1995 e il 2010, in tre diversi formati, “The Bibleman Show”, “The Bibleman Adventure” e “Bibleman: Powersource”. La storia segue Miles B. Peterson, un uomo ricco che però si affida a Dio e alla Bibbia nel punto più basso della sua vita, giurando di lottare il male con la parola di Dio, vestito con l’armatura di Dio, con il nome di Bibleman, lottando contro i nemici grazie alle Scritture. 

2 Influenzato anche dalla famiglia cattolica e dagli studi presso la scuola superiore gesuita St. Louis University, Gunn ama l’unione di sacro e grottesco, prendendo molta ispirazione per la scena della “chiamata divina” di Frank dalla lettura di The Varieties of Religious Experience di William James (1904), in cui ci si interroga sulla natura di esperienze mistiche del genere, siano esse causate da un potere più grande o dalla psiche umana, esperienze che Gunn ammette di aver provato in prima persona sin da bambino (qualsiasi sia la loro natura). The Varieties of Religious Experience è consultabile gratuitamente sul sito del Project Gutenberg

3 “[…] superheroes, especially those created in the golden age of comics in the 1930s and '40s, are manifestations of abrahamic ideals and values. While America has no official national religion, the majority of Americans look to Judeo- Christian faiths for their religious and mythological worldview. […] Superheroes embody this notion of divine power. They too are supernatural forces in human form. In many ways they resemble the ancient Greek gods, each one the physical manifestation of a different incredible power. […] Greek gods act a lot like humans: [they] simply have more power at their disposal than normal humans. Superheroes, on the other hand, struggle for a common good. They have a strong sense of right and wrong. […] In this way, they reflect the qualities of the divine power that inspired them: the monotheistic creator God described in the Bible. Superman is the iconic example of this type.”, da “Giant Robots and Superheroes: Manifestations of Divine Power, East and West”, di Frenchy Lunning e Crispin Freeman

4 Probabilmente si tratta di una parafrasi dal Vangelo di Matteo 22:14.

5 “Secondo Peter M. Coogan, gli autori di fumetti di supereroi nell’idearne i costumi si uniformano alla teoria dell’amplificazione mediante semplificazione formulata da Scott McCloud, che sostiene: «Quando astraiamo un’immagine facendone un cartoon, più che eliminare dei dettagli, ci concentriamo su dettagli specifici. Spogliando un’immagine fino al suo “significato” essenziale, un artista può amplificare quel significato in un modo impossibile per i disegni realistici», da “Da superuomo a supereroe. L’evoluzione del personaggio del superuomo nella letteratura di fantascienza e fumetto”, di Lorenzo Luppi, 2021, p.77, e da “Capire il fumetto. L’arte invisibile”, di Scott McCloud, 1999, p.38.

6 Frank ha una mentalità che non ammette sfumature, solo bianco e nero, quindi qualsiasi tipo di ingiustizia è posta sullo stesso piano e necessita una punizione, sia essa un grave crimine o una semplice prepotenza di tutti i giorni.

7 “Nel caso del supereroe, egli necessita di tenere segreta la propria identità in modo da tutelare se stesso e i propri cari da potenziali minacce e ritorsioni da parte dei suoi antagonisti, e soltanto pochi fidati alleati sono a conoscenza della sua duplice vita. […]Ma l’identità segreta è benaccetta dal pubblico anche per un’altra ragione: delineando un personaggio che vive due esistenze, una delle quali potrebbe essere quella di una persona qualunque, infatti, gli autori forniscono ai lettori una possibilità di identificazione con i propri beniamini a fumetti.”, da “Da superuomo a supereroe. L’evoluzione del personaggio del superuomo nella letteratura di fantascienza e fumetto”, di Lorenzo Luppi, 2021, p.79.

8 Proprio dalla creazione di Boltie, il film compie la sua metamorfosi, con una seconda parte decisamente più seria e violenta. Si potrebbe parlare di un caso di Cerebus Syndrome, come definito da Eric Burns-White.  

9 Boltie rovescia i canoni che delimitano la figura del side-kick, prendendo molta iniziativa, avendo meno scrupoli di Crimson Bolt e spingendo la sua volontà sull’eroe. “The most important task of the sidekick is to accompany the central character throughout the quest or the plot. In this respect, the sidekick assumes a subservient role to the master, often fulfilling the menial wishes of the central character. […] On one level, the sidekick acts as a sounding board for the main character, who explains his/her thoughts or intentions, even the most intimate. On another level, the companion represents the audience and through the interplay with the main character brings the audience into the story.” da “Side by Side: The Role of the Sidekick”, di Ron Buchanan, 2003, p.16-17.

10 Libby giustifica il suo allontanarsi, a causa del desiderio che nutre nei confronti di Frank, dal prototipo di side-kick dicendo che queste sono le cose che il lettore non vede nei fumetti, quello che accade tra i panel (“That’s what happens between the panels”).

11 Il cadavere, facendo da diversivo, presenta un cartello al collo con la scritta “Behind you”, citazione da “Batman Begins” di Christoher Nolan (2005).

12 Ezio Auditore, in effetti, è stato introdotto nel capitolo secondo della saga, “Assassin’s Creed II”, uscito nel 2009, quindi la reference alla sua famosissima Lama Celata è ben fondata.

13 Sarah, essendo la vittima da salvare, una “damsel in distress” è l’unica persona che conosce la vera identità di Crimson Bolt a sopravvivere nella storia, eccezione che conferma la regola del Death by secret identity. 

15 “Super” (2010), Rotten Tomatoes. 

16 “Super” (2010), The Numbers. 

17 Noelene Clark (21 maggio 2012), "Rainn Wilson: Why 'Super' struggled to find an audience", Los Angeles Times.

19 AQCC

21È possibile guardare la scena su Youtube. 

22 Le Radio City Rockettes sono una compagnia di ballo fondata nel 1925 e che da più di novanta anni si esibisce nel Radio City Music Hall di New York; sono state rese famose dai loro straordinari spettacoli di Natale e del Ringraziamento (all’interno della Macy’s Thanksgiving Day Parade) e per le loro formazioni in linea, debitrici dello stile delle ballerine di Can-can del Moulin Rouge di Parigi, come le varie kickline e la “Parata dei soldatini di legno”.

23 Il canale Youtube ufficiale della DC ha caricato la sigla in alta definizione, purtroppo senza il grido finale di Eagly. 

Nessun commento: