sabato 15 febbraio 2020

La bambina nella ghiacciaia - Fantasmi made in Italy

Da piccolo sentivo sempre parlare di una storia che riguardava una bambina, scomparsa nella ghiacciaia di un castello, che si dicesse avesse gli occhi e i capelli  azzurri. Sto parlando della leggenda italiana di Azzurrina, che prende atto nel castello di Montebello durante il Medioevo. Essendo passati tre secoli tra l’accaduto e la prima trascrizione della storia per mano di un parrocco su un documento chiamato “Mons belli et Deline” (Montebello e Adelina), la storia presenta differenti versioni e alterazioni, tanto che si è addirittura incerti sul nome della bambina e anche sulla sua esistenza effettiva. 
Particolare della copertina del libro "Azzurrina di Montebello" di Leo Farinelli
Partiamo col raccontare la leggenda in grandi linee: Guendalina (o Adelina) nacque nel 1370 con una caraterristica particolare, ossia era albina. Durante quel periodo essere albini significava avere a che fare col demonio e con la stregoneria in generale, e così i genitori, di cui il padre si chiamava Ugolinuccio ed era il feudatario di Montebello, per prottegerla la tennero sempre in compagnia di due guardie, non la facevano mai uscire fuori dalla zona del castello e le tingevano i capelli con una tinta nera, ma poichè i capelli degli albini non trattiene il pigmento essi presero una colorazione azzurrina, da cui proviene il nomignolo. Il 21 giugno 1375, il giorno del solstizio d’estate, ci fu un temporale che impedì ad Azzurina di giocare fuori con la sua palla fatta di stracci così dovette giocare all’interno del castello, ovviamente sorvegliata dalle guardie. In un momento di distrazione di quest’ultime, la bambina perse la palla nella ghiacciaia del castello e andò a cercarla, non tornando mai più. Si dice che ogni cinque anni dall’anno dell’accaduto, il 21 giugno si possa sentire Azzurrina mentre chiama sua madre, o addirittura i suoi lamenti e il suo pianto.
Nel 1990 il castello venne aperto come museo, ma la leggenda aveva spinto le persone a registrare cosa succedesse nella ghiacciaia durante il 21  giugno, facendo una scoperta raccapriciante: grazie alle apparecchiature acustiche professionali, si poterono sentire diversi suoni, tra cui dei tuoni e la voce di una bambina che chiama sua madre. Nel 1995, sempre nello stesso giorno, si eseguirono altre registrazioni e avvenne sempre la stessa cosa, ma questo vale anche per il 2000 e il 2005. Che sia effettivamente la voce della povera anima della bambina? Potete giudicarlo voi stessi visitando il museo, in cui la guida vi farà ascoltare le registrazioni effettuate nella cantina.
Presunta fotografia del fantasma della bambina scattata da Mattia Mascagni
Secondo alcuni approfondimenti e teorie, Azzurina non era mai stata albina ma semplicemente bionda, abbastanza strano considerato che i genitori erano entrambi castani. Infatti, alcuni voci dicevano che la madre di Azzurrina tradì suo marito col capitano delle guardie, Hubert Jean Joseph, il quale capitava essere biondo; Ugolinuccio spesso diveniva dubbioso sulla sua paternità, ma la moglie insisteva nel dire che non l’aveva tradito.  Imbarazzato dal colore dei capelli della loro stessa figlia che rappresentava il probabile tradimento della moglie, il padre non la fece mai uscire dal castello per paura delle dicerie delle persone e le fece tingere i capelli con una tinta ricavata dal Guado, che dava un colore azzurro, per poi farglieli tagliare corti e coprire con un copricapo. Riguardo al giorno della misteriosa scomparsa, non è da escludere che sia stato lo stesso Ugolinuccio a mandare un sicario per uccidere la figlia nella ghiacciaia – o addiritura, mandando le due guardie che la sorvegliavano, alle quali la bambina si era affezzionata, per poi giustiziarli per mantenere il segreto. Come tutto il resto della storia, non si hanno prove concrete per convalidare queste supposizioni. Inoltre, c’è gente che afferma si possa sentire il rumore di una palla rimbalzare, ma c’è da tenere conto che la palla con cui Azzurrina stava giocando era fatta di stracci, quindi non in grado di rimbalzare. Insomma, esistono parecchie cose che non tornano, ma svelare ogni mistero legato ad Azzurrina tolga il mistero e il fascino che questa leggenda è in grado di dare alle persone, che riesce sempre ad intrigare e a incuriosirle.
La tragica storia del fantasma che infesta il castello ha interessato sia musicisti che registi. La band Evenoire ne dedicò una canzone, “Azzurina” mentre il regista Giacomo Franciosa  dirisse un film chiamato “Il Castello di Azzurina”. In breve, la storia del film parla di una coppia di sposi che decide di passare una notte dentro al castello di Montebello dopo la chiusura, ritrovandosi assieme con altre due persone decise di risolvere il mistero dietro queste registrazioni. Cosa ancora più interessante, il film, nonostante il film sia pronto già dal 2015, non è mai uscito nelle sale e non ci sono più aggiornamenti sulla pagina Facebook da ormai due anni, ma il pubblico continua a rimanere fiducioso nel vedere la trasposizione cinematrogafica della leggenda.
Articolo di Thanasis Gaetano Riela, revisione di Robb P. Lestinci

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