“Niente di nuovo sotto
il sole. Ma sotto terra…”
Siamo nei primi anni '80,
l'età dell'oro per quanto riguarda l'horror e la fantascienza, un
periodo che ci ha regalato immortali cult cinematografici e
personaggi entrati nell'immaginario collettivo. Pochi anni prima, nel
1975, un giovane Steven Spielberg aveva terrorizzato gli spettatori
di tutto il mondo con il suo capolavoro “Lo Squalo”, pietra
miliare del cinema di genere, un film epocale che ha insinuato nelle
persone la paura del mare, dell'ignoto e di ciò che si nasconde
nelle profondità abissali. Ammettetelo: anche voi, almeno una volta,
durante un tranquillo bagno al largo, non avete potuto fare a meno di
pensare al terrificante motivetto musicale creato da John Williams
per “Jaws”, provando un brivido dietro la schiena. Ebbene, il
film di cui parliamo oggi presenta alcune affinità con “Lo
Squalo”, a partire dal poster e dall’idea di base: se lo squalo è
l’imperatore degli abissi, un luogo oscuro ed estraneo all’uomo,
le bestie della pellicola in questione sono dominatrici incontrastate
delle viscere terrestri, creature pronte a sbucare da un momento
all’altro dal terreno per inghiottire l’incauta preda. Cosa
succederebbe se ci fosse qualcosa nascosto proprio sotto i nostri
piedi, qualcosa che ci impedisce di camminare tranquillamente
costringendoci a trovare un rifugio? Questa è la domanda che si sono
posti S.S. Wilson e Brent Maddock, i due sceneggiatori di “Tremors”,
cult fantascientifico degli anni '90 di cui parleremo oggi. “Tremors”
è un film unico, un vero gioiello entrato nel cuore di milioni di
appassionati, capostipite di una saga che non accenna a fermarsi (il
settimo capitolo uscirà quest’anno) e che ha generato persino una
miniserie televisiva composta da 13 episodi. Senza dubbio uno dei
franchise b-movie/sci-fi più amati di sempre (i sequel sono tutti
divertenti e ben fatti), ma il primo capitolo è un vero e proprio
classico inarrivabile che ha fatto l’infanzia di molti. Proprio
pochi giorni fa la pellicola ha compiuto 30 anni dalla sua uscita
nelle sale, dunque quale momento migliore per omaggiare e
rispolverare questo cult intramontabile?
La storia vede
protagonisti Val McKee ed Earl Basset (interpretati rispettivamente
da Kevin Bacon e Fred Ward), due operai che svolgono piccoli lavori
manuali a Perfection, cittadina sperduta del Nevada, in cui risiedono
insieme ai loro amici. I due sono stanchi del loro mestiere e di
vivere nel bel mezzo del nulla, tanto che decidono di partire una
volta per tutte verso la città di Bixby, per cercare fortuna e dare
una svolta alla propria vita. Ma proprio quando i due si mettono in
viaggio, a Perfection cominciano a verificarsi terribili omicidi e
mattanze ai danni di persone e bestiame. Val ed Earl cercano di fare
luce sul mistero per scoprire il responsabile di questi orribili
massacri, che rivelerà ben presto la sua natura assolutamente fuori
dal comune: giganteschi vermi carnivori sotterranei sono comparsi
nella valle di Perfection e divorano tutto quello che capiti loro a
tiro; non si sa quale sia la loro origine, ma sono affamati,
giganteschi e molto intelligenti. Aiutati dai loro amici, tra cui la
sismologa Rhonda e gli agguerriti coniugi Burt ed Heather Gummer, Val
ed Earl cercheranno di sconfiggere questa minaccia, facendo
affidamento sull’astuzia e il lavoro di squadra. Ma non sarà
affatto facile e qualcuno finirà nella pancia dei giganteschi
vermoni.
L’idea alla base di
“Tremors”, come già accennato, venne in mente ai due
sceneggiatori S.S. Wilson e Brent Maddock nei primi anni ’80,
mentre realizzavano video istruttivi sulla sicurezza per conto della
Marina degli Stati Uniti. Un giorno, durante delle riprese in mezzo
al deserto, i due si arrampicarono su un grosso masso e immaginarono
che, sotto la sabbia desertica, ci fosse qualcosa in agguato che li
costringeva a restare sulla roccia. Da questa semplice idea nacque il
soggetto dell’allora intitolato “Land Sharks”, soggetto che i
due proposero all’amico e futuro regista del progetto Ron
Underwood, il quale realizzava video e documentari per il National
Geographic. Underwood era esperto di zoologia e contribuì a creare e
sviluppare la morfologia di questi “squali di terra”. L’idea
piacque molto agli studios e la sceneggiatura originale, intitolata
“Beneath Perfection”, venne completata nel 1988. Underwood,
allora esordiente in campo cinematografico, fu incaricato di
occuparsi della regia, con la supervisione di Wilson e Maddock.
Questo è solo il preludio della nascita di un film destinato a
diventare leggendario.
Sono tanti gli elementi
che rendono “Tremors” un film straordinario: in primis, il suo
essere un film alla base molto semplice, che si diverte ad omaggiare
i classici monster movie fantascientifici degli anni ’50, da
“Assalto alla Terra” (in originale “Them!”) di Gordon Douglas
a “Tarantola” di Jack Arnold. Gli stilemi del genere ci sono
tutti: una cittadina sperduta in mezzo al deserto, personaggi
qualunque destinati a diventare eroi per caso, una storia d’amore
e, soprattutto, orribili mostri giganti provenienti da chissà dove.
Ron Underwood e il suo team sono riusciti ad amalgamare perfettamente
tutti questi tòpoi narrativi e a creare una formula genuina e
divertente, che rende questa pellicola un cocktail di generi unico e
irresistibile. È un’opera che mescola di tutto: horror, commedia,
fantascienza, western, avventura, azione e romanticismo.
Tutti generi che gli sceneggiatori e il regista padroneggiano con gusto,
originalità e maestria, proponendo dialoghi e scene rimaste nella
storia. Altrettanto indimenticabili sono i protagonisti di questa
folle avventura: Kevin Bacon e Fred Ward sono una coppia adorabile,
due “cowboy” rudi, volgari e scavezzacollo, i cui battibecchi
amichevoli regalano allo spettatore momenti di grande divertimento
degni del miglior buddy movie. Sono personaggi qualunque, dei
“bambinoni” con grandi ambizioni, ma che grazie a questa
avventura riscoprono se stessi e il valore delle piccole cose che
compongono la loro vita quotidiana e il posto in cui abitano.
L’alchimia e la bravura dei due attori hanno contribuito alla
riuscita di questi due buffi personaggi: Fred Ward, grande attore
caratterista già apparso ne “I Guerrieri della Palude Silenziosa”
e “Il mio nome è Remo Williams”, e che tornerà anche nel sequel
“Tremors 2: Aftershocks”, offre un’interpretazione divertente
di quello che dovrebbe essere il “saggio” tra i due, in quanto è
il più anziano e spesso dà consigli all’amico Val, ovviamente
sempre conditi da insulti e parolacce. Kevin Bacon, qui giovanissimo
ma già divenuto celebre per film come “Footlose”, regala una
delle performance più riuscite e amate della sua filmografia; Val è
un vero “cowboy moderno”, scapestrato, rude ma dal cuore tenero,
che farebbe qualsiasi cosa per salvare i suoi amici e le persone che
ama. Bacon, inizialmente, era riluttante nell’interpretare questo
ruolo e ha ammesso più volte che l’idea di essere il protagonista
di un film con enormi vermi sotterranei che mangiano le persone non
lo entusiasmava affatto, tanto che accettò il ruolo solo per
necessità economiche. Ma quando si rese conto dell’effettivo
valore del film e del grande successo che ottenne tra il pubblico e
gli appassionati (più in home video che al cinema), Bacon rivalutò
completamente la pellicola, tanto che ha ribadito più volte che Val
è l’unico personaggio della sua carriera che gli piacerebbe
reinterpretare a distanza di anni; un sogno che, per la gioia dei
fan, si era quasi concretizzato quando venne annunciata una nuova
serie TV su “Tremors” con protagonista proprio Kevin Bacon,
ambientata 25 anni dopo il film originale; non avrebbe preso in
considerazione i seguiti e ci avrebbe presentato un Val ormai anziano
e alcolizzato nuovamente alle prese con i Graboid. Il progetto
sembrava pronto a vedere la luce, con Bacon entusiasta, un ottimo
regista al timone (il Vincenzo Natali di “Cube” e “Splice”)
ed un primo episodio già girato e pronto per essere trasmesso
(online si trova anche il trailer ufficiale), ma sfortunatamente
SyFy, la casa di produzione che si stava occupando del progetto, ha
cancellato la serie ancor prima che il pilota venisse reso pubblico,
con grande dispiacere di Bacon e dei fan.
Anche i personaggi di contorno si guadagnano un posto speciale nel cuore
dello spettatore, dall’impavida sismologa Rhonda (interesse amoroso
di Val) all’agguerrita Heather. Da segnalare nel cast la presenza
della piccola Ariana Richards, che tre anni più tardi si ritroverà
braccata dai Velociraptor insieme al fratellino nella cucina di un
certo parco a tema su un’isola sperduta del Pacifico…
Come non citare il
personaggio divenuto icona assoluta del franchise, mito indiscusso
per i fan e protagonista assoluto della saga dal terzo capitolo in
poi? Esatto, ovviamente parliamo del baffuto Burt Gummer, il
temerario e paranoico patito di armi interpretato dal grande Michael
Gross. Burt è un personaggio irresistibile e carismatico: è
protagonista, insieme alla moglie, di una delle scene più
spettacolari del primo film, dove i due annientano letteralmente un
Graboid con pistole e fucili all’interno della loro casa; è
ossessionato dall’idea di un eventuale terzo conflitto mondiale, il
che lo porta a prendere dannatamente sul serio qualunque cosa gli
succeda e ad essere sempre vigile come un vero guerriero. La caccia
ai Graboid diventerà la sua ossessione, nel corso della saga
svilupperà un vero e proprio rapporto di amore/odio con i vermoni e
l’averlo elevato a protagonista assoluto nei vari sequel è senza
dubbio una delle migliori scelte che il franchise potesse compiere;
il carisma di questo folle personaggio è dovuto soprattutto al suo
interprete, il leggendario Michael Gross, che da assoluto e
dichiarato pacifista ha plasmato a suo piacimento un personaggio
eccentrico e guerrafondaio. Gross è legatissimo a Burt, si diverte
come un matto a interpretarlo e non sembra perdere un briciolo di
quella grinta e di quella passione che ha sempre donato al
personaggio, tanto che tornerà quest’anno per l’imminente
“Tremors: Island Fury” (dove, a quanto pare, il nostro cacciatore
di mostri preferito sfoggerà una foltissima barba bianca, non
vediamo l’ora di scoprire il perchè).
Ma parliamo di loro, le
vere star di questa pellicola e dell’intera saga: i Graboid. Questi
mostri sono senza dubbio tra le creature più originali e iconiche
mai concepite nel panorama del cinema horror e fantascientifico,
capaci di terrorizzare ma al contempo affascinare grazie al loro
design particolare e unico. Ma che cosa sono queste creature? Da dove
provengono? I Graboid (nome dato nel primo film da Walter Chang, il
simpatico proprietario dell’emporio “Chang’s Market”
interpretato dal grande Victor Wong) sono giganteschi vermoni
carnivori sotterranei, vagamente ispirati alla leggenda
criptozoologica dell’Allghoi Khoroi, grosso verme che, secondo
alcuni, si aggirerebbe tra le dune del deserto del Gobi. Nel primo
film non viene spiegato quale sia la loro origine (i personaggi
ipotizzano che possano essere frutto di un esperimento segreto
progettato dagli americani come arma contro i russi, mentre Earl è
convinto che vengano dallo spazio).
Nel secondo film si scoprono
essere risalenti al Precambriano, un periodo che coincide con la
nascita del nostro pianeta, dunque sono esseri preistorici
antichissimi, molto più dei dinosauri. Sono privi di occhi e dunque
ciechi, ma molto sensibili ai rumori, infatti il loro metodo di
caccia consiste nell’inseguire e agguantare qualsiasi cosa provochi
la minima vibrazione in superficie. Il loro muso è simile ad un
grosso becco e sono dotati di tre mandibole inferiori che rendono
l’apertura della bocca simile ad un fiore. Emanano un odore
nauseabondo e lungo la schiena sono dotati di lunghi spuntoni che
usano come propulsori per spostarsi velocemente sottoterra. Per
agguantare le prede si servono di tre lunghe lingue serpentine
provviste di bocca, indipendenti l’una dall’altra e simili a
tentacoli, con le quali afferrano le incaute vittime e le trascinano
sottoterra fino al loro gozzo. Inoltre sono esseri estremamente
intelligenti, capaci di tendere imboscate e organizzare trappole per
mettere in difficoltà le prede; hanno un’ottima memoria, il che
gli consente di imparare in fretta e riconoscere i vari “trucchetti”
e stratagemmi adoperati dai protagonisti. Queste immonde creature,
che ricordano vagamenti gli enormi vermi delle sabbie di “Dune”,
sono state progettate dal team dello Studio ADI di Alec Gillis e Tom
Woodruff Jr. (responsabili della creazione degli Xenomorfi in “Alien
3” e “Alien: La Clonazione”, ma anche di altre pellicole di
genere come “Pumpkinhead”, “La Cosa” del 2011, “The
Predator” e molti altri), che hanno dato vita a bestie sotterranee
incredibili, vive, viscide e mastodontiche, il tutto ricorrendo
esclusivamente ad effetti artigianali e animatronics. Ancora oggi, i
Graboid del primo “Tremors” appaiono incredibilmente realistici e
intimidatori, qualcosa che la computer grafica più recente non sarà
mai in grado di replicare. I nostri vermoni, come i fan ben sapranno,
subiranno diverse mutazioni nel corso della saga, diventando prima
Shriekers e poi Ass-Blaster, creature se possibile ancora più
pericolose che metteranno a dura prova i protagonisti dei numerosi
sequel. Ma questa è un’altra storia, una storia che, forse, vi
racconteremo in futuro.
“Tremors” è dunque un
cult immortale, un mito assoluto, un film unico che si è ritagliato
un posto speciale nel panorama horror/fantascientifico, stregando
tutti i fan di mostri e bestiacce varie. Siccome quest’anno i
Graboid spengono 30 candeline, non c’è occasione migliore per
rispararsi questo piccolo capolavoro in compagnia di amici, armati di
pizza e birra. E perché no, una maratona dell’intera saga potrebbe
essere un’ottima idea per un passatempo leggero e divertente. Ora
non ci rimane che attendere il settimo capitolo per vedere quale
nuova minaccia dovrà affrontare il nostro Burt. Graboid acquatici,
forse? Graboid spaziali? Chi lo sa. Nel frattempo, vi consigliamo di
fare il meno rumore possibile…
Articolo di Riccardo Farina
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