mercoledì 25 marzo 2020

L'abbandono dell'Inferno (Recensione "Doom" del 2005)

Quando uscì "Doom" per la prima volta nel 1993, fece molto scalpore e presto divenne uno dei giochi più importanti del genere sparatutto in prima persona. Dopo otto anni dalla pubblicazione di "Final Doom", arrivò un reboot che avrebbe ridato vita alla serie: "Doom 3", uscito nel 2004; grazie a questo nuovo capitolo, un anno dopo uscì un film ispirato a quest’ultimo e alla serie in generale, per appunto chiamato “Doom”.
La trama del film è la seguente: Otto marines spaziali vengono mandati in missione su una base scientifica che si trova su Marte, nella quale sembra essere successo qualcosa di brutto, tanto da emanare la quarantena dell’intero edificio. Quando i Marines arrivano, si ritrovano a dover aver a che fare con degli esseri mutanti pronti ad attaccarli e ad ucciderli.

Avete letto bene, i protagonisti sono ben otto, anzi nove, con l’aggiunta di una scienzata di nome Samantha Grimm, sorella di John Grimm, un Marine con il quale ha un rapporto difficile.  Quest’ultimi sono personaggi poco interessanti e agiscono in maniera insensata, o meglio, cercano di sembrare dei cosidetti “uomini alpha” mentre hanno gli ormoni a mille in qualsiasi situazione gli si trovi davanti. Un esempio è quando uno di essi, Duke, discute con Samantha di come vorrebbe andare a letto con qualcuna mentre lei è impegnata ad esaminare un corpo di un mutante. L’unica caratterizazione che hanno questi personaggi si può riassumere in un aggettivo che li descrive, tra cui "il fifone", "il leader e il depravato"... mi piacerebbe poter dire che il loro carattere va oltre questi archetipi, davvero. Questo vale per tutti tranne per John, che ha una crescita ed evoluzione nel rapporto con sua sorella Samantha che viene sviluppata fino alla fine.
Proseguendo con la sceneggiatura, non mi ha fatto nè caldo nè freddo. Certe scene mi sono sembrate troppo caotiche, e nessuna sequenza mi è rimasta impressa se non una dalla durata di appena cinque minuti, filmata in prima persona come uno shooter (chiaro riferimento al gameplay della serie), la quale non è priva di pecche essendo che, in certi tratti, risulta forzata. Nonostante questo, è stata una scena molto particolare e sicuramente punto forte del film, e non mi sarebbe dispiaciuto se anche altre parti del film fossero state girate così, soprattutto nelle scene più piatte ad esempio quella dell'esplorazione della base. 

Soltanto gli ultimi 50 minuti sono stati dinamici, poichè, nella prima parte del film, si occupano di ispezionare l’edificio, seguendo una formula ben definita: un gruppo di Marines si trova in un parte dell’edificio, c’è un jumpscare causato molte volte da animali liberi, poi un essere mutante li insegue o lotta contro di loro e alla fine, quando riescono a sfuggirgli o ad ucciderlo, la scena passa ad un altro gruppo, sempre con lo stesso schema che subisce poche variazioni.
Un’altra parte del film è quasi uno slasher, in cui i personaggi vengono uccisi uno ad uno fino a quando non comprendono la reale pericolosità dei mutanti. Nonostante non fosse molto entusiasmante, è stato un passo in avanti rispetto alla prima parte. Il film sembra voler puntare su un finale spettacolare ed epico, mostrandoci un combattimento che, invece di incuriosire e divertire lo spettatore, fa desiderare di skippare la scena, probabilmente anche a causa delle inquadrature che inadatte.

Ci sono molte differenze con la serie videoludica, tra cui il fatto che abbiano tagliato completamente l’esistenza dell’Inferno, luogo da quale provenivano i mostri nei videogiochi. E già, nel film costoro sono stati mutati grazie ad un'invenzione scientifica, che rendeva le persone morte terribili mostri. Una spiegazione che leva parte del fascino del franchise poichè rende i mostri praticamente degli zombie ed è lo stesso movente di un qualunque film basato sui morti viventi.
Se vi state chiedendo com’è andato il film quando è uscito nel 2005, basta dire che su Rotten Tomatoes ha un punteggio del 19%, e che al botteghino ha incassato circa 56 millioni di dollari su un budget di 60-70 millioni. 

Per concludere, "Doom" è un film banale che sembra perdere di vista il suo obiettivo, mettendoci troppi personaggi che potevano essere ridotti e scrivendo una trama che non intriga lo spettatore. Se siete fan di "Doom" probabilmente non vi piacerà, e se non lo siete, magari avete più possibilità di goderlo. In entrambi i casi basta pensare che è un film semplice con cui si può passare il tempo, ed in questa quarantena forse è quello che serviva...

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