martedì 24 novembre 2020

In cerca di fantasmi (Recensione "Phasmophobia")

È risaputo che fin dal principio, l'uomo è stato affascinato da tutto ciò che non riusciva a spiegare. Ogni manifestazione naturale veniva da secoli inquadrata in canoni fisici stabiliti da medici e scienziati, ma esistono tuttavia delle anomalie, delle manifestazioni che risultano inesistenti o inspiegabili tramite il metodo scientifico... L'esistenza dei fantasmi è proprio una di queste.

La scienza non si pronuncia sull'attendibilità di queste manifestazioni, ma c'è qualcuno che si impegna a studiare e dimostrare l'esistenza dei fantasmi: i cosiddetti "ghost hunters".

Phasmophobia è un indie horror psicologico sviluppato da Kinetic; è stato rilasciato il 18 settembre 2020 e vede coinvolti quattro giocatori che rivestiranno i panni di un team di investigatori del paranormale. Nonostante sia abbastanza recente, sembra abbia già attirato l'attenzione di molta gente, interessata dagli spettri.

Il gameplay è abbastanza semplice: il gioco ci porterà all'interno di una serie di case infestate in modo da scoprire come siano morte le persone che vi ci abitavano. Avremmo a disposizione un libro di appunti sulle differenze tra i vari fantasmi (registrati in diverse categorie), ed assieme ai nostri amici, saremo in grado di entrare nelle case con torce, crocifissi e altri strumenti per cercare di svolgere al meglio ciò che il gioco richiede.

Nonostante il nome dell'opera richiami principalmente i fantasmi, le tipologie di presenze che infestano le case o tutti gli altri ambienti di Phasmaphobia sono tantissimi: dagli Spiriti e Poltergeist si arriva alle Banshee, passando addirittura per Demoni ed Oni. L'obiettivo perciò non sarà quello di uccidere i mostri presenti, ma bensì si dovranno ottenere delle prove della loro esistenza per riportarle al quartier generale, all'esterno delle località che esploreremo. Per farlo, dovremo usare vari strumenti differenti: le classiche torce e candele, tavole Ouija e molti altri.

Come ogni multiplayer, Phasmophobia si affida completamente sulle abilità dell'utente, che si perfezioneranno col tempo. Prendere familiarità con le meccaniche di gioco ci aiuterà a far fronte alla proceduralità che contraddistingue il gioco, dal momento che i livelli saranno impossibili da memorizzare, essendo tutti diversi tra loro.

Sfortunatamente la reattività dei comandi, delle animazioni e delle interazioni non è proprio delle più fluide, ma visto che il gioco si basa più che altro sulla tensione, qualche incertezza tecnica non affievolisce troppo l'atmosfera del titolo. 

Un problema che potrebbe risultare più fastidioso è invece l'abbinamento con giocatori non troppo collaborativi, ma il gioco prevede comunque la possibilità di collegarsi con amici e rendere il tutto decisamente più divertente.

In conclusione, la forza di Phasmophobia si avverte nella cooperazione, nel sentire l'avvicinamento del fantasma, nel cogliere, nella distorsione della radio, il segnale dell'arrivo dell'essenza maligna. Mettersi a chiamare il nome di una persona morta e poi vedere un'ombra saettare furtiva per le pareti illuminate dalla torcia, potrebbe essere decisamente un'esperienza in grado di far gola a un buona fetta di appassionati del genere, che grazie a questo titolo si ritroveranno a vestire i panni di un Ghostbuster professionista.

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