martedì 31 marzo 2020

I freaks che rivoluzionarono il cinema e la piaga della censura

Nel 1932 uscì nelle sale statunitensi un film così controverso che venne tagliato ben un terzo della pellicola: "Freaks", ispirato alla short story “Spurs” di Tod Robbins. Il film parlò del tema delle deformità fisiche rendendo le persone con tali caratteristiche protagonisti del film, motivo per il quale fu soggetto di scandalo da parte del pubblico di quei tempi e segnò la carriera del regista, Tod Browning, ma andiamo con ordine.
In un circo, un uomo affetto da nanismo di nome Hans si infattua della trapezista Cleopatra, donna bellissima e “normale”, la quale sembra ricambiare gli stessi sentimenti per Hans, ma lei in verità vuole solo approffitarsene essendo che l’uomo è ricco, ma quello che la donna ha scordato è la regola dei freaks: se fai del male ad uno, ne fai a tutti... 

I protagonisti del film e la maggior parte dei personaggi sono attori che hanno avuto realmente quelle caratteristiche fisiche, i quali hanno lavorato nel mondo del circo. Alcune dei personaggi sono Hans e la sua ragazza Freida (che nella vita reale erano fratello e sorella chiamati Harry e Daisy Earles), entrambi affetti da nanismo, le gemelle siamesi Violet e Daisy Hilton e Schlitzie, affetto da microcefalismo. Altri personaggi fanno parte della pellicola con più ecclatanti caratteristiche, come una donna senza braccia o un uomo privo di gambe. Nonostante fosse uscito nel 1932, il regista ha voluto rendere ben chiaro il fatto di non voler rappresentare i personaggi come terrificanti o essere ripugnanti, anzi, volle concentrarsi sul loro stato d’animo e i loro sentimenti, ripetendo più e più volte che anche i freaks provano le stesse emozioni di qualunque altro. 
Piuttosto, il vero orrore della pellicola sono i due antagonisti, Cleopatra e il fidanzato di lei, il forzuto Ercolo, che provano disgusto e ribrezzo verso i loro colleghi, a tal punto da prenderli in giro in maniera molto forte ed esprimere il loro disgusto in un’iconica scena del film. Insomma, in questo caso i veri freaks sono proprio le persone che possono essere definite normali. Questa confilitto tra i freaks e i due antagonisti, che potrebbero simboleggiare la persona media di quei anni (e purtroppo, anche dei giorni nostri), può essere racchiusa da una frase di Frieda: “To me, you're a man. But to her, you're only something to laugh at.” (“Per me, sei un uomo. Ma per lei, sei solo qualcosa per cui ridere”).

Il film è anche famoso per far parte del periodo chiamato “Pre-code”: un’era che prese luogo tra il 1929 con l’implemento dell’audio nelle pellicole, e intorno al 1934-1935, anno in cui vennero instaurate delle regole che limitavano le produzioni cinematrogafiche, chiamate  “Production Code”. Ma nonostante questa cosidetta libertà da parte dei registi, il film venne censurato di ben trenta minuti dopo una proiezione di prova che non andò bene: molti corsero via dalla sala, mentre una donna afferma di aver subito un aborto spontaneo e aver minacciato la MGM, casa produttrice, di una denuncia.  Le parti mancanti sono andate perdute ma comunque abbiamo delle informazioni a riguardo: Si dice che ci siano state delle scene comiche tagliate, così come più interazione tra Phroso e Venere e soprattutto, interazione tra quest’ultima ed Ercolo, che avrebbe portato allo scontro che c’è ancora nella pellicola. C’è anche un prologo diverso rispetto a quello del film, che sembra essere più lungo.
Ma la parte più succulenta tagliata è sicuramente il finale: dopo che Cleopatra è scappata nei boschi, un fulmine colpisce un albero e la fa rimanere intrappolata, facendosi raggiungere dai freaks che la torturano facendola urlare a tal punto da farsi sentire dagli altri uomini, che appena vedono le sue condizioni ne rimangono terrificati. Nel frattempo, i freaks cercano Ercolo, il quale si era nascosto dentro un caravan, ma i freaks riescono a scoprirlo e in quel momento la scena finisce. 

Tre anni dopo, Venere e Phroso si sono sposati e vivono a Londra, ma decidono di andare a trovare Madame Tetrallini, che racconta loro di come Hans e Freida abbiano avuto un bambino, per poi portarli ad una mostra dei freaks:  la donna fa vedere ciò che è diventata Cleopatra, una donna-papera che sembra non avere nessun ricordo e incapace di capire qualsiasi cosa, che come scena rimane anche nella versione tagliata del film. Poi, la scena si sposta su un palco dove vediamo un Ercolo effemminato che canta in soprano, facendo capire che quella notte fosse stato castrato. Il film si conclude con Ercolo che canta la canzone The Rosary, con un quack! in sottofondo, provocato da quella che una volta era Cleopatra.
Nonostante questi tagli, il film fu un fiasco al botteghino e segnò il declino della carriera di Tod Browning. Soltanto negli anni sessanta il film venne riaprezzato e considerato come un film cult. Diciamo che per le MGM fu quasi un umiliazione questo film, essendo l’unico ad essere stato ritirato dalle sale prima del prevvisto. Ma anche durante la produzione ci sono stati problemi: molti lavoratori evitarono i freaks il più possibile e dopo alcune discussioni, li fecero mangiare in una sala diversa dallo staff, tenendo solo le gemelle siamesi e Freida e Hans nel loro tavolo. 

Purtroppo, a causa di questi tagli il film risulta troppo breve e nel finale, troppo frettoloso: infatti, sono la parte più “dinamica”, ossia il finale, risulta quasi insoddisfacente a causa della sua limitata durata e del suo brusco epilogo. Il resto del film, invece, risulta gradevole nonostante sarebbe potuto essere interessante vedere qualche scena di un esibizione. Lodevole il fatto che abbiano trattato i personaggi nella maniera più normale possibile: c’è una scena in cui un uomo senza gambe nè braccia riesce ad accendersi una sigaretta con la bocca, cosa che può essere impressionante, ma il film non la fa intendere come clamoroso, ma come una cosa normale e genuina, facendoti prestare attenzione al dialogo che all’atto in sè. 
Freaks” è un film troppo avanti per il suo tempo, e quasi quasi anche per i giorni nostri, che come sappiamo non mancano i pregiudizi per queste persone e vengono sempre denigrati, ma come questo film di quasi novant’anni fa insegna, bisogna andare oltre le apparenze e non dare un giudizio solamente all’aspetto di una persona.

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