domenica 29 settembre 2019

Minaccia psicosessuale: l'eros extraterrestre

Siamo a fine anni '70 e, due sceneggiatori, Dan O'Bannon e Ronald Shusset, stanno lavorando alla prima stesura di quello che sarà il capolavoro di Ridley Scott del 1979, "Alien": l'idea era quella di avere un mostro che, violentemente, s'introducesse all'interno dell'uomo e ne fuoriuscisse dilaniandolo, tenendo a mente per tutto il tempo la forte similitudine con lo stupro, in sostanza, avrebbero voluto mostrare una violenza sessuale tra due specie diverse nel modo più cruento possibile in modo da turbare l'audience.

Sfortunatamente i due scrittori non riuscivano a venire a capo di alcun design per il loro mostro. O'Bannon, peró, mentre lavorava al suo "Space Beast" (poi ribattezzato "Alien"), lavorava anche sul set del "Dune" di Alejandro Jodorowksy, assieme ad un talentuoso quanto discusso illustratore svizzero, H. R. Giger. Proprio un lavoro di quest'ultimo, Necronomicon IV, venne scelta come base per l'inquietante design della creatura, costruita pensando ad uno stupro orale omosessuale, causa della chiara forma fallica della sua testa e del suo metodo di uccidere attraverso la sua particolare lingua, anch'essa riferimento ad un pene. 
James H. Kavanagh paragona l'essere proprio a quest'ultimo, osservando che: “Attraverso le immagini erettili grottescamente sottolineate, Alien si manifesta insistentemente ad un livello psicosessuale come fallo minaccioso.” Amy Taubin, invece, lo vede come come un mix di entrambi i sessi, descrivendo la sua bocca come “ermafrodita: mentre le doppie ganasce rappresentano le labbra interne ed esterne della vagina dentata, il movimento erettile della ganascia interna è una minaccia fallica".

Inizialmente la produzione non era molto d'accordo all'inclusione dell'artista svizzero (affiancato a Moebius per le tute spaziali), ma il risultato fu assolutamente esplosivo, capace d'imporre il film ancora ora, dopo 40 anni, nell'immaginario collettivo come pietra miliare dell'horror fantascientifico.
"Fondamentale nell’arte di Giger", riporta Claudia Onisto su "Fantascienza Italia", "è l’influenza del subconscio e dell’onirico, dove tutto ciò che è irrazionale funge da catalizzatore per esplicitare un linguaggio pittorico surreale e disturbante. Attratto da tutto ciò che è mostruoso, ossessivo e contorto, H.R. Giger dà vita a metamorofosi biomeccaniche psichiche e fisiche che sono espressione morbosa del connubio di eros e morte."

Anthony Gramuglia, giornalista per la rivista online "Futurism", elenca i vari tipi di soggetti alieno-sessuali (alien-sexual) ritratti dall'artista, tra cui annovera gli astroeunichi, i quali rappresentano forme di vita aliene legati ad un sistema respiratorio di cui maschere sono collegate ai genitali. Puntualizza come la creatura base dell'Alien (o xenomorfo, che dir si voglia), nel suo lavoro Necronomicon IV, differisca dalla bestia cinematografica a causa di occhi visibili e della sua mancanza di gambe, rendendolo più simile ad un serpente.
Ma questi due esempi sono solo la punta dell'Icebearg del morboso lavoro di Giger, i più espliciti sono, probabilmente, "Erotomechanics VII", "The Supplement" e "A. Crowley (The Beast 666)": il primo mostra un vero e proprio rapporto sessuale biomeccanico, il secondo quella che mostra una penetrazione perpetrata da un tubo metallico all'interno della vagina di un automa: il terzo, invece, presenta un'orgia demoniaca e spettrale, dedicata all'occultista Aleister Crowley.

"Alien", peró, è pieno di riferimenti sessuali: esclusa la creatura, creata apertamente per turbare il pubblico, principalmente maschile, con scene che possano "accendere dei pulsanti", anche numerose altre scene richiamano ad atti sessuale più o meno esplicitamente: quando i membri dell'equipaggio s'introducono nell'astronave rassomigliano degli spermatozoi che entrano in una vagina, l'alieno che cresce all'interno del ventre gonfiandolo e facendolo poi esplodere sembra una vera gravidanza. Se non bastasse, quando il replicante tenta di uccidere Ripley, utilizza un giornale arrotolato tentando d'infilarglielo di forza in gola tornando alla metafora dello stupro orale.
Un altro esempio "alieno-sexual", slegato da H. R. Giger, è Mr. Friendly, uno dei nemici tagliati di Half-Life. L’alieno avrebbe dovuto avere le dimensioni di un piccolo cavallo, con zampe posteriori più lunghe di quelle anteriori e due tentacoli attaccati alla parte anteriore del corpo; inoltre, come è possibile evincere dall’immagine sottostante, la figura del mostro richiama una forma fallica.

Si tratta di un alieno necrofago: avrebbe infatti mangiato i corpi, umani e non, lasciati dietro da Gordon, fornendo così una spiegazione alla sparizione di questi ultimi, che in realtà aveva lo scopo di migliorare le performance del gioco. Mr. Friendly avrebbe dovuto essere un nemico passivo, attaccando solo se provocando e scappando all’arrivo dei nemici più forti. Le animazioni trovate nel codice di Half-Life ci fanno supporre che l’alieno avrebbe dovuto attaccare il giocatore con il suo vomito o utilizzando i suoi tentacoli come fruste, ed inoltre, stando a quanto scritto nel libro Half-Life 2: Raising the Bar, avrebbe potuto scaraventare Gordon a terra privandolo dell’arma equipaggiata e degli occhiali, sfocando di conseguenza la visuale del giocatore.
L’alieno avrebbe inoltre potuto cercare di accoppiarsi con il giocatore, uccidendolo nel processo. Secondo Raising the Bar, il designer Ted Backman avrebbe proposto a Gabe Newell svariati concept di nemici dalle caratteristiche simili a quelle di Mr. Friendly, tra cui il mostro stesso. Newell fu subito entusiasta del nemico, dicendo che era esattamente ciò che stava cercando: lo scopo del cofondatore della Valve era infatti quello di “stimolare una risposta dall’omofobia innata dei quattordicenni”, i quali rappresentavano una porzione cospicua del pubblico di riferimento del gioco.

Dopotutto, cosa c'è di più disturbante di una violenza sessuale perpetuata da una creature estranea al nostro stesso mondo?

Articolo di Robb P. Lestinci e Sergio Novelli, aiuto nella ricerca di fonti di Iris Alessi

Si consiglia la lettura dell'articolo "The Monsters of H. R. Giger Explained" del sito statunitense "Another Man"

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