giovedì 25 luglio 2019

Un pessimo cinghiale (Recensione "Boar")

Chi non è familiare con quei filmacci stile Asylum che si trovano in tv in seconda serata durante l'estate? Quelli dove i mostri sono animali giganteschi e dove trama e recitazione sono del tutto dimenticati, per non parlare dei precari effetti speciali. Bene, questo film rientra in quella categoria a pieno titolo. "Boar" è un brutto film horror australiano del 2017 diretto e scritto da Chris Sun.
La trama ruota attorno alla classica famiglio in ritorno nel paese della madre, tre le lande disperse dell'Australia, dove loro zio Bernie (Nathan Jones), ossia un colosso calvo di 2 metri, li aspetta per passare del divertente tempo assieme che finiranno nella balia di un... gigantesco cinghiale? In parallelo vediamo la storia di Ken (John Jarratt) che ha come solo scopo quello di trovare un modo per salvare i superstiti della famiglia protagonista.

Il mostro è, come già anticipato, un cinghiale gigante con un occhio più grosso dell'altro, affamato di carne umana, con una pelle resistentissima ed un forza disumana, un po' come lo zio Bernie insomma. Sembra di assistere un un film di kaiju nella loro lotta, con tanto di Bernie che, nonostante sia stato praticamente sventrato, é ancora più che in forze riuscendo ad arrivare tra i sopravvissuti finali. In qualche modo. 

Un film che pecca di una trama effettiva, con molte scene inutile e forzate, che servono letteralmente solo ad aumentarne il minutaggio per garantirne una distribuzione effettiva. Gli effetti e la recitazione sono davvero a livelli infimi, ma il tutto ha un'area di surrealismo, grazie anche ai dialoghi fuori luogo ed alle morti stupide, che può rendere effettivamente divertente ed intrattente questa pellicola.

Articolo di Robb P. Lestinci

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