mercoledì 31 luglio 2019

Dalla tomba all'incubo (Recensione "Venerdì 13 Parte 5")

Iniziare con un veloce riepilogo dei capitoli precedenti appare da un lato utile per avere un'immagine d'insieme, ma dall'altro schiettamente futile in quanto, bene o male, sono tutti familiari con gli avvenimenti di Jason e del campo Crystal LakeL'unico avvenimento che vale la pena spiegare é che, in Capitolo IV, Jason muore, ucciso da un ragazzino di nome Tommy Jarvis (Corey Feldman de "I Goonies" e "Stand by Me") che, nel farlo, prova uno strano senso di piacere. E sì, Jason è morto davvero, nessun cliffhanger a fine film, nessuna possibilità di sopravvivenza: è morto. O almeno così parrebbe, perché gli eventi del sequel del "Capitolo Finale" sembrano indicare che Jason non sia morto del tutto, ma non nel modo che si potrebbe pensare.

"Venerdì 13 Parte V: Il terrore continua" ("Friday the 13th Part 5 - A New Beginning") è un film slasher del 1985 diretto da Danny Setinmann e scritto da quest'ultimo assieme David Cohen e Martin Kitrosser.
Sono passati anni dalla morte di Jason Voorhees (Tom Morga), ma l'oramai cresciuto Tommy Jarvis (John Shepherd) non é ancora riuscito a superare il trauma e si trova in un istituto psichiatrico per giovani menti turbate, il Pinehurts Halfway. A seguito di un omicidio causato da un raptus di un paziente, altre morti misteriose iniziano a risvegliare in Tommy ricordi familiari: che Jason sia tornato dalla tomba?

Il film è costantemente intervallato da incubi e visioni, un elemento nuovo per la narrativa della saga e che lo differenzia dagli altri capitoli di essa, rendendolo, probabilmente, il più particolare di tutti, dotato di una struttura, per quanto lineare e negli schemi, alterata in alcuni punti, cosa non così comune per una serie slasher.
Il focus si sposta da Jason Voorhees a Tommy Jarvis, de facto nemesi del killer mascherato che tornerà ad affrontarlo anche in capitolo 6, in un montaggio (archive footage) nel 7, in "Never Hike Alone", "Never Hike in the Snow", "Friday the 13th - The Game" del 2017 e nel fumetto "Freddy vs Jason vs Ash", divenendo una delle pochissime icone eroiche dello slasher, un personaggio del tutto atipico per il genere e che non trova veri e propri corrispondenti in saghe come "Nightmare" o "Halloween", in quanto entrambe sì, presentano eroi che ritornano (Nancy Thompson, ad esempio, o il professor Loomis), ma non eroi capaci di sconfiggere ogni volta il "boogieman" di turno restandone illesi.

Quello che conferisce fascino alla pellicola é proprio l'inquietante legame che si va a creare post-mortem tra Tommy e Jason, quasi a presagire che il primo sia destinato a seguire le orme del secondo, a continuarne la scia di morte, tenendo, così, viva la sua eredità, il suo spirito, che perennemente lo perseguita.
Per la prima volta dall'originale "Venerdì 13", inoltre, ci si richiede chi possa essere l'assassino, ridando un fattore di novità alla serie, rispolverando una saga che, altrimenti, rischiava di stagnarsi dopo 3 sequel che erano addirittura riusciti ad alzare l'asticella dell'originale. Ci si chiede se sia Tommy ad uccidere, se i suoi incubi siano segnali del suo inconscio, se Jason sia effettivamente tornato per lui o se si tratti di un terzo.

La scelta di portare il tema del sogno, dell'allucinazione, come focus centrale della pellicola non appare per nulla casuale, basta andare a controllare gli anni e ci renderemo conto che la pellicola é uscita un anno dopo il successo che fu "A Nightmare on Elm Street": andare a incorporarne l'elemento centrale fu senza ombra di dubbio una saggia mossa di marketing da parte della produzione. Si rischiava di restare oscurati dal guanto artigliato di Freddy Krueger e ciò non poteva venir ammesso ed ecco che, come per incanto, il dominio del regno onirico ora non é più solo un'esclusiva dello squartatore di Elm Street.
Sangue, improbabili uccisioni, scene quasi ridicole e sesso continuano a farla da padroni con ben 22 omicidi mostrati, il numero più alto del franchise fino a "Jason X", e numerose scene di ragazze in topless, prontamente eliminate in varie release home video e televisive e censurate definitivamente in Gran Bretagna.

Un film diverso con una formula già vista che dimostra che non servono grosse alterazioni per far andare avanti una saga incapace di morire come il suo protagonista.
Ultima curiosità che ritengo sia divertente sapere su questo film: tutti i poster della pellicola presentano maschere diverse di Jason, mai viste nella pellicola: il poster originale presenta una scintillante maschera da hockey moderna con gli occhi rossi, quella italiana una maschera celeste e quella del dvd una con righe rosse e non blu come nel lungometraggio.


Articolo di Robb P. Lestinci

Nessun commento: