mercoledì 11 gennaio 2023

M3GAN - Una nuova icona horror, tra passato e presente

Tutti abbiamo avuto almeno un giocattolo, una bambola o un peluche al quale eravamo particolarmente affezionati e che conserviamo ancora oggi come un tesoro prezioso. Sono oggetti che associamo all’infanzia, a un periodo di giochi felici e spensierati. Dunque cosa c’è di meglio del trasformare un oggetto puro, simbolo del divertimento e dell’innocenza, in una macchina di morte feroce e inarrestabile, magari anche dotata di pensieri propri?

Il cinema horror è stato il primo a porsi questa domanda e, nel corso degli anni, ci ha regalato tantissimi esempi di giocattoli, soprattutto bambole e pupazzi, che da innocui compagni di gioco si sono trasformati in mostri sanguinari assassini. Andando un po' più indietro nel tempo possiamo citare la longeva saga di “Puppet Master”, il cult “Dolls” di Stuart Gordon, il demoniaco clown di “Poltergeist” e il feticcio di “Trilogia del Terrore”. Tra gli esponenti più recenti abbiamo invece la marionetta Billy di “Dead Silence”, Brahms di “The Boy” e del suo sequel, fino al pupazzo Billy della saga di “Saw” e la Annabelle del “Conjuring-universe”, sebbene questi ultimi non siano propriamente “pupazzi assassini” con un’anima propria.

E poi ovviamente c’è lui, il re incontrastato delle bambole malefiche: Chucky, il mitico bambolotto Tipo Bello, doppiato in originale da Brad Dourif, protagonista di una delle saghe più amate della storia dell’horror, quella de “La Bambola Assassina”. Il suo carisma e l’irresistibile parlantina dalla parolaccia facile hanno reso Chucky un idolo indiscusso, un mito la cui eredità è tutt’oggi più forte che mai (è in corso la fantastica serie TV “Chucky”, sempre ad opera del creatore originale Don Mancini). E oltre a Chucky, come non citare la sua compagna di squartamenti introdotta ne “La Sposa di Chucky”, ovvero la altrettanto irresistibile Tiffany, doppiata e interpretata nella sua forma umana da Jennifer Tilly? A questo elenco possiamo ufficialmente aggiungere una nuova e agguerrita arrivata: Megan
Protagonista dell’omonimo film (il cui titolo è reso graficamente come “M3GAN”) attualmente nelle sale, diretto da Gerard Johnstone e prodotto da due mostri sacri del cinema horror contemporaneo, James Wan e Jason Blum. Un film che, peraltro, è un preludio a quella che promette di essere una proficua collaborazione tra i due, in quanto è stato recentemente annunciato che Blum e Wan uniranno le rispettive case di produzione (la Blumhouse e la Atomic Monster) per creare un grande impero dedicato alla produzione di film horror. E se “M3gan” è solo un assaggio di ciò che ci attende da questa collaborazione… bè, hanno decisamente la nostra attenzione.

La storia di “M3gan”, basata su un’idea dello stesso James Wan e di Akela Cooper (sceneggiatrice di questo film ma anche del divertentissimo “Malignant”, diretto proprio da Wan), è molto semplice: Cady è una bambina che perde entrambi i genitori a causa di un tragico incidente d’auto. La piccola viene così affidata a sua zia Gemma, una donna piuttosto fredda, che lavora per una grande azienda che produce giocattoli altamente tecnologici. Gemma sta progettando, in gran segreto, il prototipo di quello che lei crede sarà il prossimo passo nel settore dei giocattoli: Megan, una bambola talmente all’avanguardia da essere quasi umana, dotata di un sistema che le permette di apprendere sempre di più man mano che trascorre del tempo con il bambino con cui si legherà affettivamente. Per cercare di colmare il vuoto e la solitudine di Cady, e nonostante lo scetticismo del suo capo, Gemma porterà a termine il progetto “M3gan”, creando quella che diventerà, a tutti gli effetti, la migliore amica di sua nipote. Le cose, ovviamente, non andranno come previsto: Megan comincerà a dimostrarsi particolarmente ostile a tutti coloro che trattano male Cady, fino a perdere totalmente il controllo, uccidendo e seminando cadaveri al suo passaggio. Toccherà a Gemma fermare la sua stessa creazione prima che sia troppo tardi.
M3gan” è il primo film horror uscito in sala quest’anno e possiamo dire che si tratta di un grande inizio per quella che si prospetta essere un’annata ricca di titoli interessanti: è scorrevole, divertente e intrattiene per tutta la sua durata, pur essendo una pellicola molto semplice, lineare e che riserva ben pochi colpi di scena, almeno a chi è avvezzo al genere. È un film che, prima di tutto, farà la gioia dei fan sfegatati di Chucky: i riferimenti alla mitica saga creata da Don Mancini si sprecano, a partire dal processo di creazione della bambola protagonista fino a piccoli momenti disseminati lungo la pellicola, soprattutto nel finale. Anche la stessa Megan ricorda un po' un Chucky (anzi, una Tiffany!) più elegante e meno sboccata, e saprà regalarvi momenti di genuina inquietudine uniti anche a qualche risata. Il suo design è davvero azzeccato e curato, dalle espressioni del viso e i movimenti (un plauso al reparto degli effetti speciali, davvero eccezionali e quasi del tutto artigianali) fino al suo vestiario vintage. Il concept di base del film ricorda soprattutto il recente remake de “La Bambola Assassina” uscito nel 2019, ma, a il risultato è nettamente superiore. Megan è, a mani basse, la bambola più affascinante e iconica del cinema horror recente, ed è destinata a farsi ricordare in futuro dagli appassionati. E, perché no, a diventare anche la protagonista di una saga tutta sua.

Un aspetto curioso di “M3gan” è la quasi totale assenza di sangue e scene truculente, tanto che il film, negli Stati Uniti, invece di essere classificato Rated R (dunque vietato ai minori) come quasi tutti i film horror, è stato valutato PG 13. Questa notizia ha destato qualche perplessità negli appassionati del genere, ma niente paura: Johnstone riesce a gestire perfettamente questo aspetto, con un’atmosfera di inquietudine grottesca e minaccia imprevedibile sempre tangibili, e inserisce anche qualche tocco di ironia ben piazzato. I momenti di tensione non mancano e Megan saprà di certo regalarvi qualche brivido lungo la schiena…ma c’è anche un orecchio strappato, garantito! Ottima anche la fotografia di Peter McCaffrey e Simon Raby, dalle tonalità gelide e cupe, che contribuisce a creare delle immagini molto suggestive. Vedere Megan nascosta nella penombra, pronta a colpire quando meno te lo aspetti, fa decisamente effetto. Certo, se siete fan dello splatter e cercate fiumi di sangue… bè, forse vi conviene ripiegare su “Terrifier 2” e le peripezie di Art il Clown!
Illustrazione di Elettra Eletto (@elettraeletto)
M3gan” è un film che si inserisce perfettamente nel filone degli horror moderni a tema “tecnologico”, pur avendo un impianto molto classico e vecchio stile che farà la gioia degli appassionati dell’horror anni ’80. Questo mix tra orrore old style, con uno sguardo nostalgico al passato, ed un contesto più attuale e contemporaneo rende “M3gan” un film molto genuino e godibile sia per i nostalgici che per le nuove generazioni. Il film affronta il tema della dipendenza dalla tecnologia, una tecnologia che, nonostante diventi sempre più sbalorditiva, futuristica e innovativa, non potrà mai sostituire l’essere umano al 100%, non tanto nei lavori e nelle mansioni da compiere, quanto più nei rapporti interpersonali e nell’autenticità di un affetto sincero che solo un nostro simile in carne e ossa può regalarci. Una tematica affrontata con gusto e ironia, ma anche con un certo occhio critico verso una società moderna sempre più incline ad abbandonarsi alle comodità e ai presunti vantaggi che la tecnologia offre.

L’aspetto meno convincente di “M3gan” è rappresentato proprio dai personaggi umani. Funziona la protagonista Gemma, interpretata dalla brava Allison Williams (vista nel già cult “Scappa – Get Out” di Jordan Peele). Il suo personaggio, da freddo, egoista e incerto sul come gestire la situazione emotiva della nipote, avrà una bella evoluzione durante la quale riscoprirà il valore dell’avere qualcuno accanto e l’importanza di dedicare il proprio tempo non solo al lavoro, ma anche a un affetto, in questo caso la piccola Cady, che piomba nella sua vita all’improvviso. Certo, nulla di troppo originale, ma comunque funzionale. Bravissima anche la piccola Violet McGraw nei panni di Cady: il suo rapporto con Megan è il vero cuore del film e sarà impossibile non pensare al mitico duo Andy Barclay/Chucky. Gli altri personaggi sono perlopiù stereotipati e poco incisivi (c’è persino il classico magnate di una grande azienda, eccentrico, avido e sgradevole). Quella che, nei film horror, viene spesso definita la proverbiale “carne da macello”.
Per concludere, se amate i film a tema bambole assassine e cercate un horror d’atmosfera e di grande intrattenimento, “M3gan” fa decisamente al caso vostro. È una pellicola che guarda al passato omaggiando i classici del genere, ma inserendo il tutto in una cornice fresca e attuale. Megan ha il potenziale per diventare un’icona del cinema horror contemporaneo, nonché una delle bambole assassine più carismatiche e affascinanti degli ultimi anni. Riconferma per l’ennesima volta la qualità dei prodotti targati Jason Blum/James Wan, un duo nel quale crediamo tantissimo e che potrebbe regalarci tantissime soddisfazioni in futuro. Da non perdere, e speriamo in un sequel e in un crossover con “La Bambola Assassina”, magari un “Chucky&Tiffany vs Megan”… okay, forse stiamo sognando troppo in grande.

ARTICOLO DI
RICCARDO FARINA

ILLUSTRAZIONI ORIGINALI DI

REVISIONE DI
GIULIA ULIVUCCI e ROBB P. LESTINCI

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