martedì 25 ottobre 2022

Intervista a Scott Beatty - Storie di Pipistrelli e Falene

Quando aprii il sito nel lontano 2019, avevo appena letto un fumetto, una miniserie di 9 numeri uscita nel 2003, "Batgirl: Anno Uno", una rinarrazione dei primi giorni di Barbara Gordon nei panni della famosa eroina DC. In questa storia, così come nella prima apparizione originale di Batgirl, l'antagonista principale è un criminale apparentemente ridicolo, Drury Walker aka Killer Moth, ma che, in realtà, si rivelerà ben più pericoloso del previsto. Amavo già il personaggio, ma dopo quella lettura decisi che il mio sito avrebbe dovuto omaggiarlo. Ebbene sì, "Horror Moth" deve il suo nome proprio a Killer Moth. Ed è per questo che l'intervista di oggi la vedo come un evento importante per il sito. Oggi, infatti, sono lieto di presentarvi la mia intervista con uno degli autori di quel "Batgirl: Anno Uno" che così tanto mi colpì e influenzò, Scott Beatty.

Prima di arrivare al sodo, però, una breve introduzione su Scott per chi non fosse familiare con i suoi lavori, ovviamente nel modo più sintetico possibile (fidatevi, ha scritto davvero tanto): ha lavorato per anni con la DC Comics, pubblicando alcune storie e saghe iconiche, spesso in collaborazione con l'altrettanto talentuoso Chuck Dixon, come il già citato "Batgirl: Anno Uno", "Robin: Anno Uno", "Nightwing: Anno Uno", e "Joker: l’ultima Risata", oltre che diversi "Secret Files" dedicati a vari supereroi e numerose storie, principalmente del cavaliere oscuro, ma anche di altre icone come Superman o Green Arrow. Al di fuori della DC, ha scritto diverse altre epiche storie, comprese alcune nel mondo di "Star Wars" e di "Ben 10".

Ma ora, bando alle ciance, ecco l'intervista:

Robb: Ciao Scott! Per prima cosa, ti vorrei ringraziare di nuovo per questa opportunità, ad essere onesto sono molto entusiasta!

Scott: Ciao Robb!

R: Cominciamo con uno dei tuoi lavori più famosi “Batgirl: Anno Uno”, anche se tu hai scritto molti altri “Anno Uno” (incluso uno per Sherlock Holmes, pubblicato non troppo tempo fa qui in Italia): quale di questi è il tuo preferito e perché? Qual è la parte migliore dello scrivere una storia “Anno Uno” per te? 

S: È come chiedere quale dei tuoi figli è il tuo preferito!

Sono estremamente orgoglioso di tutte le storie. La Sidekick Trifecta alla DC mi è molto vicino e caro tuttavia. Dick Grayson è il mio personaggio preferito di tutti i fumetti, e aver avuto l’opportunità di aggiungere qualcosa di mio alla sua lunga e ricca storia è di sicuro qualcosa da spuntare nella mia “bucket list”. Tutti questi volumi sono rimasti in stampa per almeno venti anni e sono diventati dei preferiti dei fan attraverso una generazione di fumetti tutta nuova, quindi è difficile sceglierne solo uno. La parte migliore per me è stato trovare delle “pieghe” nelle storie che hanno esteso la “back-story” dei personaggi, ma che erano assolutamente fedeli a quello che già conoscevamo e amavamo di loro.

R: Continuando con gli “Anno Uno”, nel tuo blog hai parlato del progetto di una serie di “Alfred: Anno Uno” poi abbandonata, possiamo sapere qualcosa in più su quello che sarebbe potuto essere?

S: La trama è essenzialmente la stessa di “Regnum Defende”, la storia che è apparsa come un due parti nei Detective Comics #806 e 807. Il ruolo di Alfred nell’andare sotto copertura per scovare, catturare o uccidere il superuomo nazista Parsifal sarebbe stato esteso ad almeno 4 numeri di lunghezza completa. Avrei preferito sei numeri tuttavia. Ma con più spazio per svilupparsi, avrei esplorato l’incarico di Alfred nell’Mi6 in maggior dettaglio e avrei creato uno spazio affinché potesse usare il suo addestramento teatrale e di travestimento per infiltrare la parte Est di Berlino. Poi più cliffhangers! Ho dovuto invece concentrare al Massimo la storia in sole 16 pagine! Il lato positivo è che la mia storia ha aiutato ad ispirare la direzione della serie streaming Pennyworth che è incentrata sulle origini da spia di Alfred.

R: Te e Chuck Dixon (il co-sceneggiatore di “Batgirl: Anno Uno”) avete lavorato di nuovo insieme di recente, insieme al disegnatore Marlin Shoop, per “Unprepped”. Puoi dirci qualcosa su questa nuova serie?

S:Unprepped” è una storia inter-apocalittica di tipo “road picture” che esplora le peripezie di due famiglie dei sobborghi che erano amiche prima della fine del mondo, ma che sono ora costrette a unire le proprie risorse per sopravvivere al caos e alla distruzione di un evento che ha ribaltato il mondo che conoscevano. Un terzo vicino, un prepper, ha un bunker segreto… e i nostri protagonisti fanno del proprio meglio per raggiungerlo mentre si scatena il finimondo e la società collassa intorno a loro. Ha molti momenti di umorismo dark. Chuck, Marlin ed io non stiamo nella pelle per vedere la reazione dei fan… e adattarlo come un film di Netflix!

R: Sembra fichissimo! Di recente la Warner Bros ha cancellato il film “Batgirl” che era in produzione per HBO, insieme ad altre decisioni discutibili. Cosa ne pensi? Vorresti vedere un adattamento live-action di “Batgirl: Anno Uno”?

S: Mi dispiace che il film di Batgirl sia stato cancellato e che non verrà probabilmente mai proiettato solo perché Discovery/Warner ha scelto di prendere una dedizione dalle tasse di 90 milioni di dollari per coprire i suoi debiti. È un vero schiaffo per l’intero cast e la troupe che ha lavorato così duramente al film. Ho sentito delle voci e delle informazioni aneddotiche per cui alcune citazioni o scene di Batgirl: Year One fossero presenti nel film, perciò sono deluso personalmente dal fatto che non vedrò il mio nome dei ringraziamenti nei titoli di coda. Ma se intendi un adattamento “puro” di “Batgirl: Anno Uno”, sotto forma di film o animazione, sono comunque speranzoso.

Leslie Grace nel ruolo di Batgirl

R: Tornando ai fumetti, puoi dirci qual è il tuo processo nello scrivere la sceneggiatura di un fumetto?

S: Ho sempre scritto sceneggiature intere per quasi tutti i miei lavori, tranne per il mio lavoro a Ruse per Crossgen. Lì ho collaborato con il matitista Butch Guice, l’inchiostratore Mike Perkins e la colorista Laura Martin in ciascuna storia. Di solito o andavo in Florida per epiche sessioni di stesura o parlavo al telefono con tutto il team. Dopo di ciò scrivevo delle linee guida tipo Marvel per ogni coppia di pagine e Butch faceva tutto il resto per quanto riguarda l’arte prima di consegnare il tutto a me per i dialoghi. Altrimenti, inizio da un’idea o da una trama già completa e mi metto direttamente a scrivere. Spesso lo slancio della storia stessa mi guida e salto i dialoghi oppure metto dei testi segnaposto fino all’ultima revisione. Per questo il mio blog si chiama “Dialogue to follow”… Spesso, però, scrivo trama e dialogo allo stesso momento, certe volte con della musica di sottofondo, anche se sono di norma così totalmente immerso nello scrivere e nel parlare con me stesso che sento come suonano gli SFX/effetti sonori e le interazioni tra i personaggi.

R: Quindi, hai qualche consiglio o suggerimento da dare a scrittori di fumenti principianti o a chi vorrebbe esserlo?

S: Trovate un editor disposto a dare un’occhiata al tuo lavoro e poi entra nelle grazie di quella persona in ogni possibile occasione. Sul serio, però, non c’è una “formula magica” per farcela nei fumetti, Ogni creatore ha una diversa “origin story” di come è riuscito a sfondare. Il miglior consiglio che posso dare a qualsiasi scrittore emergente è di non rifiutare mai un progetto, di superare le aspettative (e non le scadenze), di trattare sempre la storia di turno come se fosse la cosa più importante su cui lavorerai.

R: Se potessi scrivere liberamente su di un personaggio fittizio qualsiasi, chi sceglieresti e perché?

S: Ho ancora una forte brama di scrivere James Bond. Ho visto il mio primo film di Bond a 10 anni… “Operazione Spazio”… e sono stato appassionato da quel momento.

Roger Moore nel ruolo di James Bond

R: Questo mi fa pensare: quali sono le tue ispirazioni più grandi e come ciascuna ti ha influenzato?

S: Marv WolfmanArchie GoodwinDenny O’NeilBob HaneyGerry ConwayPaul LevitzAlan Moore e tanti altri, troppi da menzionare ora. Ognuno di questi scrittori ha scritto personaggi di fumetti come se fossero veri. Li rispettavano e non erano mai spaventati di “uccidere il loro preferiti”. Moore mi ha insegnato che la pagina può essere poetica, non solo iperbolica, e che i fumetti sono anche letteratura.

R: Cosa provi a maneggiare personaggi iconici della DC e a scrivere delle nuove, ora anch’esse iconiche, storie e persino origini per loro? Qual è stata la tua esperienza con la DC Comics e come hai ottenuto il tuo posto lì, come alcuni degli autori che hai appena citato?

S: Li tratto [i personaggi] come delle icone che dovrebbero essere rispettate. Quando ho finito con un personaggio che non è mio, devo essere in grado di  rimetterlo sullo scaffale per il prossimo creatore, che potrebbe costruire sopra le mie aggiunte o ignorarle, perché il personaggio è già completamente formato. Siamo solo dei tutori temporanei in lunghe e leggendarie vite.

Ho sempre avuto un’ottima relazione con la DC. Ho avuto l’opportunità all’inizio della mia carriera di contribuire ai testi di vari titoli della “Secret Files”, e questo ha spinto un editor a darmi la possibilità di lavorare alla mia prima sceneggiatura nella “DCU Holiday Bash III”. Da lì, ho costruito un bel curriculum grazie a molti e fantastici editor, artisti e altri collaboratori. Di nuovo, lavorare per la DC è una di quelle esperienze da “bucket list” e la custodirò per sempre.

R: Killer Moth è il nemico principale in "Batgirl: Anno Uno" (probabilmente, questa è la sua storia più importante in assoluto): come ti sei avvicinato a questo personaggio e come lo hai interpretato? Pensi di rimetterci mano in futuro?

S: Killer Moth è una specie di monotona imitazione di Batman, anche se malvagio, almeno al tempo della sua creazione. Il nostro obiettivo per “Batgirl: Anno Uno” era di renderlo più minaccioso, in modo da essere degno come primo nemico nella rougue gallery di Batgirl. Perciò ci siamo soffermati sulla sua disperazione del personaggio, il tratto che lo rende veramente pericoloso. Se me lo chiedessero, scriverei di nuovo di lui senza esitare. Di sicuro, ci potrebbero essere cose da svelare nella sua seconda apparizione, in seguito all’ignobile sconfitta subita per mano di Batgirl. La vendetta può dare un'ottima motivazione [ride]!

R: Infine: su cosa stai lavorando ora? Qualche progetto futuro di cui vuoi parlare?

S: Al momento sono in mezzo a vari progetti, ma ne ho uno in particolare legato a Batman. Di solito non mi piace parlare di qualcosa che non è certo e sicuro, ma magari questa volta una piccola anticipazione può portare fortuna! Perciò tenete le dita incrociate!

R: Fantastico! Grazie di nuovo!

S: Di nulla!


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