giovedì 14 gennaio 2021

Un inquietante punta e clicca dai colori pastello (Recensione "Fran Bow")

Fran Bow è un videogioco indie di genere punta e clicca del 2015, sviluppato e pubblicato dalla Killmonday Games. È stato inizialmente distribuito per i sistemi operativi Windows, per poi essere disponibile anche su smartphone per Android e iOS , diviso in cinque capitoli.

Protagonista del gioco sarà la piccola Fran Bow, una bambina di dieci anni circa, rimasta vittima di un terribile incidente: i suoi verranno infatti uccisi, e i loro corpi fatti a pezzi da un individuo sconosciuto. Chi è il responsabile di tale atto orribile? Era forse quella sinistra figura con le corna che poco prima le era comparsa alla finestra? 
 
Non era ovviamente uno spettacolo da cui si poteva uscire indenni, e infatti Fran si ritroverà segregata in una clinica che ospita altri bambini affetti da disturbi mentali. Per scoprire la verità (e ritrovare il suo gatto, il suo unico amico al momento) dovrà fuggire dal manicomio, con l’aiuto di un flacone di pillole che le permetteranno di accedere a una seconda, terrificante realtà parallela.

Inizia così Fran Bow, un’avventura grafica punta e clicca che si potrebbe definire come una sorta di Alice nel Paese delle Meraviglie in chiave psicotica, che miscela visioni shock, una storia affascinante ed enigmi che richiedono per l'appunto di muoversi tra le due dimensioni a nostra disposizione. Non sappiamo mai con certezza cosa sia reale e cosa sia frutto della mente di Fran, se esiste davvero un mondo alternativo o se stiamo solo vivendo insieme a lei le sue allucinazioni schizofreniche.
 
Man mano che procederemo nel gioco, sprofonderemo sempre di più in un incubo, ma Fran - nonostante gli orrori e le stranezze a cui assiste - non perde mai il suo sguardo fresco e ingenuo di bambina, che aggiunge un ulteriore strato surreale a questa storia. 

Il gioco è realizzato con uno stile molto particolare, una grafica disegnata che ricorda vagamente l’estetica Burtoninana contaminata con quella delle illustrazioni dei libri per l’infanzia, con colori pastello lontanissimi da qualsiasi rappresentazione vivida. La stessa Fran è disegnata con uno stile particolare e diverso dagli altri personaggi umani, con gli occhi sbarrati e un’espressione quasi disinteressata a tutto fuorché alle cose che le premono di più.

Anche la suddivisione in schermate singole e fisse sembra ricostruire la visione di una pagina,come se il giocatore stesse davvero sfogliando una versione distorta di un libro illustrato. A contribuire a questa sensazione ci sono anche i dialoghi che non sono stati doppiati in nessuna maniera ma sono esclusivamente leggibili tramite vignette sulla testa dei personaggi. Senza voci in grado di restituire la carica emotiva di ogni scena, tocca alla musica esprimere l’intero carico espressivo dell’opera, ma per fortuna la colonna sonora è di alto livello, composta da brani toccanti e sonorità inquietanti. 

Spesso il gioco cade nel classico clichè del “trova questa lista di oggetti e portameli”, ma le varie feature peculiari rendono l’esperienza sufficientemente varia e originale, mitigando il rischio di ripetitività del titolo. In aggiunta, tra un capitolo e l’altro, sono stati messi alcuni semplici minigiochi di stampo arcade, una sorta di punteggiatura tra una fase e l’altra della storia.

Sicuramente non si tratta di un gioco adatto a tutti, un po’ per l’immaginario profondamente violento, un po’ per l’eccessiva stratificazione della trama e un po’ anche per l’assenza di qualsivoglia traduzione che potrebbe costituire ostacolo per chi non conosce bene l’inglese. Ma nel complesso, il gioco risulta essere un’opera quanto mai completa e complessa, qualcosa in grado di colpire l’immaginazione e intrigare la mente con i suoi molteplici livelli di lettura. Una buona avventura dagli enigmi originali e dall’atmosfera malata e angosciante.

ARTICOLO DI 

Nessun commento: