martedì 21 aprile 2020

Nelle mani dei numi (Recensione "As The Gods Will")

Oggi ho deciso di evadere dalla solita routine che mi vedeva impegnata nella recensione dei videogiochi horror per parlarvi invece di un film dello stesso genere, che si distacca leggermente dal solito immaginario comune. Niente case infestate, niente mostri, niente presenze paranormali.  Il nome  di questa pellicola rilasciata nel 2015 è "As The Gods Will", per la regia del maestro Takashi Miike.
Prima di procedere a commentare il film, è giusto aprire una breve parentesi per presentare l'opera originale da cui è tratto. As the Gods Will è originariamente un manga scritto da Muneyuki Kaneshiro e disegnato da Akeji Fujimura, per un totale di cinque volumi, di genere horror, thriller psicologico e azione. Il protagonista Shun Takahata è un normale studente delle superiori ma la sua giornata inizia in maniera diversa: la testa del suo professore esplode e il suo posto viene preso da una bambola daruma che obbliga Shun e i suoi compagni di classe a giocare a “Daruma ga koronda” (il Daruma è caduto, gioco molto simile a "uno, due, tre stella"), un gioco per bambini, ma in una versione che uccide chi perde. Seguono poi, oltre alle morti raccapriccianti, quattro marionette, un "gatto" gigante a cui bisogna far indossare un sonaglio prima che schiacci o divori tutti i “topini” presenti, e così via. Ma questo è solo l'inizio: i sopravvissuti vengono quindi costretti a giocare e vincere a una serie di giochi sempre più violenti, sotto gli ordini di un misterioso “Dio”. E in palio ci sono le loro vite. 
Scene del genere potrebbero generare una certa perplessità nello spettatore... Ma una delle particolarità di quest'opera, è appunto il fatto che il regista (e quindi anche l'autore del manga) è riuscito a mescolare tra di loro elementi gore e splatter con un'evidente dose di demenzialità ed ironia. E su questo punto, nulla da obbiettare. Insomma, chi non apprezzerebbe farsi qualche sorriso in mezzo a scene drammatiche piene di sangue e violenza? C'è da tenere però in considerazione che la trama principale su cui si basa l'opera, non è nulla di nuovo. Il classico gioco di sopravvivenza tipico del genere, e il classico protagonista "normale ed apatico" dei manga giapponesi. Su questi due lati avrebbero potuto sbizzarrirsi un pò di più a mio avviso, per quanto il genere "gioca e sopravvivi risolvendo enigmi vari" non mi dispiaccia poi così tanto. 
Essendo poi un film basato su una serie di manga, è evidente il fatto che la trama sia stata drasticamente ridotta e semplificata per comodità.  Quindi, in caso foste interessati, vi consiglio vivamente di iniziare dal manga, per poi eventualmente guardarvi il film... Certo, nulla vi vieta di fare il contrario (come ho fatto io, del resto). Anche solo dalla visione del film, la trama principale è intuibile, per quanto il finale potrebbe apparire alquanto superficiale e poco compresibile. Poi, parlando della caratterizzazione dei personaggi, è evidente quanto questa sia stata decisamente sottovalutata. Insomma, sintetizzare in una sola pellicola ciò che accade in cinque volumi di un manga è semplicemente impossibile e infatti succede che in quasi due ore di film non si arriverà mai a scoprire qualcosa di più sui personaggi che non sia lo stretto indispensabile per capire i loro ruoli nella storia, né assistiamo ad eventuali cambiamenti. 
Passiamo ora alle parti importanti: gli effetti speciali. Insomma, fondamentali per un film horror, no? A differenza di molte opere odierne, As the Gods Will non si basa molto su elementi come l'ansia, i jumpscares o la sospense, ma sul puro splatter. Nonostante ami moltissimo il genere, sotto questo aspetto il film pecca appunto di elementi davvero "paurosi" in grado di far provare un minimo di sensazioni allo spettatore (a parte un immenso disagio per le persone deboli di stomaco.) 
L'ambientazione si rivela essere alla fine, una sorta di incubo claustrofobico che fa riflettere su vari argomenti, tra cui l’assuefazione alla violenza e una sorta di crisi spirituale “e se Dio esistesse e non gliene fregasse niente di noi? E se esistesse ci odiasse?”... Insomma, un’amara considerazione su quel mistero che è la vita. 
In conclusione... troppi cliché già visti, basti considerare la saga di Saw, mescolata ad un pizzico di Hunger Games, con un tocco di Death Note. Insomma un bel miscuglio di tante opere purtroppo gia esistenti che fa sfigurare non poco questo film. Bellino, violento al punto giusto, sangue in ogni fotogramma... Una buona dose di ironia e comicità (se così si può definire) che tutto sommato fa apprezzare, ma non amare il film, a differenza del manga... Ma questo è un altro discorso. 

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