sabato 8 febbraio 2020

Il triste mostro blu nella grande casa vuota (Recensione "Ao Oni")

Chi di voi ha mai sentito parlare degli "Oni"? Scommetto che un nome simile avrà fatto scaturire in voi un possibile ricollegamento alla cultura Giapponese. Ebbene sì. Gli "Oni" sono infatti creature mitologiche del folklore giapponese, simili ai demoni o orchi. Sono personaggi popolari dell'arte, della letteratura e del teatro giapponesi, normalmente descritti come creature giganti e mostruose, con artigli taglienti, e due lunghe corna sopra alla testa. Insomma, molto rassicurante.  Nonv vi stupirà affatto venire a sapere dell'esistenza di un videogioco RPG horror prodotto proprio in Giappone che vede come protagonista uno di questi demoni, giusto? Bene perché è proprio di questo che parleremo oggi. 
"Ao Oni", questo il nome del gioco,  è stato pubblicato  nel lontano 2008 per piattaforma Windows, assieme a una serie televisiva stata trasmessa in streaming in varie parti del mondo (tra cui l'Italia, da Crunchyroll col titolo Aooni The Blue Monster). Come già anticipato, è un RPG Indie Horror, la cui trama principale si svolge all'interno di un classico edificio infestato con un gruppo di ragazzi che si ritroveranno a dover sfuggire dal "cattivo" in questione senza rimetterci la pelle. E prima di proseguire, mi permetto di dire che come trama non è assolutamente nulla di nuovo e che né tantomeno riesca ad invogliare dei possibili giocatori a cimentarsi in questo gioco. Questo costituirà un punto decisamente a sfavore per Ao Oni.  Passiamo ora ad approfondire questa trama apparentemente banale, nonché un classico cliché per questo genere di videogiochi. 

Protagonisti dell'avventura sono quattro giovani che si ritroveranno a voler esplorare una nota casa abbandonata, frutto di numerose leggende metropolitane (e bravi stolti). Una volta giunti all'interno dell'edificio, il gruppo deciderà ovviamente di dividersi, e il protagonista -ovvero il giocatore- si ritroverà da solo, separato dal resto degli amici. E che dire, sarà da quì che il gioco avrà inizio. Hiroshi (così si chiama il protagonista) inizierà a vagare per l'edificio senza una particolare meta, raccogliendo oggetti nei posti più improbabili nel tentativo di trovare una via di fuga. E ovviamente, da chi potrebbe mai venire ostacolato durante le sue peripezie? Dal nostro famigerato Oni, ovviamente. Il demone, infatti, apparirà casualmente durante il gioco (facendo perdere un paio di battiti al giocatore), e si metterà a inseguire il povero malcapitato che non potrà fare altro che sperare di sfuggirgli o nascondersi da lui utilizzando degli armadi sparsi per le mappe. Durante le ricerche, Hiroshi ritroverà i compagni nonostante questi non si uniranno a lui (e nemmeno potremmo comandarli). 
Altro fattore fondamentale da tenere in considerazione, sarà il fatto che ogni qualvolta uno di essi morirà, prenderà a sua volta le sembianze di un Oni. Questi saranno distinguibili in base ai capelli differenti, a seconda del personaggio che dovrebbero rappresentare. E che dire, tutto questo ha un non so che di leggermente ridicolo, ma passiamo oltre.Verso la fine del gioco, Hiroshi si imbatterà in una nuova mappa, trovandosi davanti una sorta di prigione con all'interno numerosi Oni dalle forme più svariate. E direi che con la trama mi fermo quì. Il finale è giusto che lo scoprite da voi, onde evitare di fare più spoiler di quanti ne ho già fatti. 

La classica scelta di mettere piede in un edificio infestato senza una motivazione valida, il nemico che insegue e dimezza i componenti del gruppo, gli scenari monotoni e scontati. Perché il giocatore si trova lì? L'unica cosa che sappiamo, è che è stato lui a convincere gli amici a prendere parte a questa "spedizione suicida". Perché? Semplice voglia di avventura? Curiosità verso ciò che effettivamente quell'edificio nasconde? Semplice bravata o prova di coraggio? E chi è realmente il demone antagonista? Nessuna di queste domande trova effettivamente risposta.

Altro punto a suo sfavore, sono i personaggi stessi. Nessuna vera e propria caratterizzazione, e persino le interazioni tra gli stessi e i dialoghi sono brevi e quasi prive di significato o di emozioni. Insomma, sono personaggi umani oppure robot?

Per quanto riguarda il gameplay, che dire... Gli spaventi ci sono ma fino ad un certo punto. Alcune apparizioni dell'Oni fanno sobbalzare, ma del resto è quasi impossibile prendere seriamente una creatura sproporzionata con le più svariate pettinature che ti insegue.  Pieno di enigmi e puzzle da risolvere che sicuramente potrebbero far salire il crimine al giocatore. Non che questo sia poi un punto a suo sfavore, ma forse alcuni di questi sono davvero troppo complicati da riuscire a risolvere senza qualche piccolo "aiuto" esterno. Anche a livello di grafica, si è visto molto di meglio senza ombra di dubbio.
Il fatto che sia un RPG (e che quindi a prescindere non posso vantare di chissà quale grafica meravigliosa) non dovrebbe impedire al gioco di possedere un minimo di ambientazioni decenti ed elaborate (cosa che per l'appunto, non succede in Ao Oni). Ombreggiature assenti, colori spenti, stanze semplici e anonime.

In conclusione, questo gioco non soddisfa granché. Sarà un modo carino per passare il tempo, ma non eccelle quasi in niente. Consigliato a chi si annoia e ha un pò di tempo da perdere.

Articolo di Sharon, revisione di Robb P. Lestinci

Nessun commento: