domenica 3 novembre 2019

Lunga vita al Re - 65 Anni di Godzilla

“Dubito che Godzilla sia stato l’ultimo della sua specie. Se i test nucleari continueranno un giorno o l’altro, da qualche parte nel mondo un altro Godzilla potrebbe apparire.”
- Riflessione finale del Prof. Kyohei Yamane (Takashi Shimura) in “Gojira” (1954)

Esattamente 65 anni fa, in tutto il Giappone, usciva nelle sale un film che diede vita ad un personaggio destinato a diventare leggendario, ad entrare nel pantheon della cultura pop.

Il 3 Novembre 1954 (anche se la prima fu a Nagoya il 27 Ottobre dello stesso anno) usciva “Gojira” (ゴジラ), il colosso radioattivo antidiluviano emerso dalle acque del tempo. Diretto da Ishiro Honda, con le colonne sonore di Akira Ifukube ed interpretato dal povero Haruo Nakajima all’interno di un costume di 100 kg, Godzilla (così era stato reinterpretato dagli americani il suo nome) si fece presto riconoscere da tutto il mondo, tanto a spingere l’America a creare una sua versione del primo film inserendo degli spezzoni girati con l’attore Raymond Burr nei panni del giornalista Steve Martin ed intitolarlo “Godzilla, il Re dei Mostri!”.  Ma cosa aveva di tanto speciale questo lucertolone in gommapiuma? Semplice, il profondo significato che portava racchiuso in sé. Esso, infatti, era la concretizzazione di quell’incubo che si scagliò sulla terra del Sol Levante il 6 e 9 Agosto 1945: la Bomba Atomica.

Illustrazione originale di Cristiano Baricelli
Con la sua pelle coriacea a rimembranza delle piaghe degli sciagurati sopravvissuti alla catastrofe e la testa vagamente a forma di fungo atomico, Godzilla è l’inesorabile ed inarrestabile creatura che devasta Tokyo sotto gli occhi attoniti del popolo giapponese. E’ una bestia titanica e pressoché invincibile, con un alito atomico in grado di sciogliere persino i palazzi più alti. Per l’appunto, questo primo film ha scene e temi molto cupi e macabri, tra cui gente disperata, genitori che muoiono sotto gli occhi dei figli e persino una madre inginocchiata in mezzo alla strada che regge tra le braccia i suoi bambini, e mentre assistono impotenti all'inferno devastato che è Tokyo dice loro “Presto potrete rivedere vostro padre. Molto presto saremo insieme a lui!” in una delle scene più struggenti dell’intera saga.

Ma da dove giunge dunque tutta questa malvagità ed odio per la razza umana? La risposta è che Godzilla non è malvagio, ma è esso stesso una vittima. Un dinosauro preistorico dormiente sul fondo del mare risvegliato e mutato da continui esperimenti nucleari. Una creatura già sola in quanto ultimo della sua specie, che vien resa ancor più sola divenendo il primo. Un figlio deforme di un incesto violento. Perché Godzilla è questo, il figlio di Madre Natura e del figlio di questa, l’uomo, che violentando brutalmente la madre da appunto origine a quest’essere maledetto, il quale ama e rispetta ella (mai in nessuno dei suoi 35 film vediamo Godzilla attaccare senza ragione un bosco, una foresta o una parte della Natura), ma odia selvaggiamente suo padre/fratello.

Per tutti coloro che diranno “Si ma in alcuni film successivi lo vediamo proteggere l’umanità!” la risposta è semplice: se un piromane vi entra in casa e voi lo cacciate, state anche difendendo gli scarafaggi, i topi e tutte quelle creature invasive alle quali solitamente dareste la caccia. Quindi no, Godzilla non protegge le persone, ma la sua casa, sua Madre, la Terra.

L’origine del Gigante Verde dunque è molto più profonda e radicata di quanto si possa pensare, ed il messaggio che porta è molto potente, soprattutto per i giapponesi i quali son riusciti a trasformare una catastrofe in un simbolo stesso della nazione. Per quanto riguarda invece la sua forma fisica? Oltre ai tratti già descritti, Godzilla si presenta come un miscuglio tra un Tirannosauro, un Iguanodonte ed uno Stegosauro per le caratteristiche placche dorsali. Il suo nome giapponese, inoltre, deriva dall’unione delle parole “Gorira” (Gorilla) e “Kujira” (Balena), per sottolinearne la grandezza e possanza (tuttavia, all’inizio uno dei concept per il suo design fu quello di una piovra gigante poi scartato).

Alcuni conept art per Godzilla
Come già accennato poc’anzi, il film ebbe una lunghissima schiera di sequel e remake, che coprirono quasi un film ogni due anni. Si ritiene che la saga cinematografica di Godzilla sia una tra le più lunghe e longeve della storia del cinema (se non la più lunga e longeva).

Questa saga è divisa principalmente in 5 ere:

- l’Era Showa che comprende i primi 15 film dal 1954 al 1974;
- l’Era Heisei, 7 film dal 1984 al 1995;
- l’Era Millennium, 6 film dal 1999 al 2004
- l’Era Reiwa, 4 film (di cui 3 di animazione) dal 2016 attualmente in continuazione;
- la Saga di Hollywood, ovvero quella che comprende i remake americani cominciati nel 1998 con il Godzilla di Roland Emmerich, seguono il Godzilla del 2014 di Gareth Edwards ed il più recente sequel “Godzilla 2: King of the Monsters” di Mike Dougherty. In questi sequel Godzilla si trova a passare da mostro inesorabile ad antieroe, passando anche per interpretazioni comiche ed infantili del personaggio. Così come i film, anche Godzilla stesso è cambiato un’infinita di volte: si può dire che ci sia un design diverso per ogni film, tutti con la stessa costante di “gigantesco dinosauro sputafuoco” (sebbene alcuni poco apprezzati come il sopracitato redesign americano del 1998).
65 anni, 35 film e quasi altrettanti look differenti hanno portato la fama di quest’ultimo letteralmente ovunque libri, fumetti, giocattoli, videogiochi, costumi, attrazioni e chi ne ha più ne metta, per non parlare delle saghe crossover nei fumetti come “Godzilla all’Inferno” (Godzilla in Hell) o “Godzilla: Furia nel Tempo” (Godzilla: Rage Across Time) dove arriva a scontrarsi persino con gli dei greci dell’Olimpo e sconfigge Zeus in persona.

Insomma, questo franchise immortale ha veramente toccato tutto il possibile, eppure ancora lo studio TOHO (proprietario della filmografia del lucertolone e dei suoi mirabolanti amici/nemici) sembra voler ampliare i propri orizzonti con una sede all’estero negli Stati Uniti, sito web e social network freschi freschi di sviluppo, attrazioni colossali a grandezza naturale, nuovi film, nuovo merchandise, nuove espansioni. 

Illustrazione originale di Federico Fontana
A 65 anni suonati Godzilla non è mai stato così vivo e vigoroso, fiero di una patria che lo rispetta profondamente (in Giappone è più famoso persino di Topolino!) e di fan ovunque nel mondo affamati di novità ma intransigenti sul rispetto al passato, perché è proprio da lì, dal pupazzone in gommapiuma simbolo dell’Era Atomica, che Godzilla ha le sue radici. Radici molto profonde che lo rendono uno dei personaggi più simbolici della storia del cinema.

Articolo di Federico Fontana

Illustrazioni originali di Cristiano Baricelli e Federico Fontana

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