lunedì 26 aprile 2021

(Decode_Spy):Le Cruel Espionnage/La Figura della Spia tra Storia, Cinema e Letteratura

Horror Moth City,

26 Aprile 2021

ore 19:20

Miskatonic Secret Archive Case#1: OPEN
Le funzioni di spionaggio comprendono e coinvolgono numerose attività: sbirciare i compiti, gli uffici e le cariche del bersaglio, falsificare, contrassegnare o bruciare carte, avvelenare le sorgenti o i pozzi, infrangere le regole, colpire sotto la cintura, tradire, imbrogliare, mentire, ingannare, diffamare, intercettare, essere indiscreti, essere sleali, rubare, corrompere, sabotare, uccidere, distruggere, giocare sporco, ricattare e sedurre. Così semplificava lo scrittore americano e storico militare, Joseph E. Persico (1930-2014), e continuando nel suo libro: “Roosevelt’s Secret War: FDR and World War II Espionage” (2001) afferma che: lo spionaggio ribalta la dicotomia dissociativa delle virtù, elevando di conseguenza il vizio.

Le spie sono gli agenti segreti che operano all’interno delle attività di spionaggio o di controspionaggio, in ambito militare, industriale, economico o finanziario, ed ovunque possa stabilirsi un’attività di intelligence: raccolta, mantenimento, analisi e diffusione di dati ed informazioni utili alla sicurezza di un’ente o di un’organizzazione.

La storia è ricca di numerose spie e in questo breve articolo cercherò di analizzare l’evoluzione del mestiere della spia nel corso della storia e mi soffermerò su: le spie più note divenute protagonisti, antagonisti o antieroi dell’immaginario collettivo. Personalità storiche in bilico su morali precarie, agenti sull’orlo di una crisi di nervi e risolutori definitivi in guerra. Si suppone che, a parità di forza bellica, ogni guerra sia vinta dalla fazione che dispone del miglior circuito di spionaggio e di controspionaggio. Le loro biografie, con annesse operazioni di spionaggio o di controspionaggio, vi aspettano in qualunque testo di storia, in rete e ne “L’Atlante delle Spie: dall’antichità al Grande Gioco ad oggi” del Gen. Umberto Rapetto (2002).

La figura della spia è una derivata delle funzioni degli usi e dei costumi di un popolo. Funzioni integrate in un preciso delta temporale. Fonti da tutto il globo raccontano di spie già in epoche a noi lontanissime, grazie a ciò è possibile identificare analogie e differenze tra Oriente ed Occidente nel corso dei secoli anche grazie a queste emblematiche figure in incognito.

In Occidente, gli autori più importanti hanno sviluppato i modelli di criptografia e decriptografia: dagli annali bellici latini della Gens Iulia, alla macchina perfetta di Alan Turing contro ENIGMA, lungo un ampio arco storico di conflitti tra Repubbliche e Signorie, Nazioni ed Imperi, con classici canoni a ripetersi. Nell’Oriente del Giappone feudale, la figura della spia è stata il ninja (shinobi/kunoichi). Durante il periodo Oho dell’era Heian (794-1185), una prima trattazione delle attività di ninjutsu è stata redatta dalla School of the Hidden Door (Togakure-ryu, koryu dell’odierno Bujinkan). Mentre in Cina, la prima classificazione logica e formale della figura della spia è stata trascritta nel capitolo tredicesimo de “L’Arte della Guerra” di Sun Tzu.

Secondo Master Sun, l’insieme delle spie comprende cinque sottoinsiemi: la spia del luogo (local spy), l’infiltrato (inside spy), la spia invertita (reverse spy – double agent), la spia morta (dead spy) e la spia vivente (living spy). Il Sensei sostiene che quando tutte e cinque le categorie sono attive, nessun nemico sarà mai in grado di surclassarvi, portando a compimento quello che definisce essere il genio organizzativo del comando strategico militare.

I spy with my little eye a...
LOCAL SPY 

Isabella Maria Boyd – Illustrazione originale di Philippe Bertrand (Bashi Buzuk)

La figura più semplice di spia, ingaggiata all’interno di una popolazione locale per attività di intelligence in situ. Il primo gruppo di spie è estremamente eterogeneo, per cui non esiste un profilo universale. Potenzialmente oggi, ogni cittadino del pianeta in possesso di uno smartphone è oggi una spia locale inconsapevole delle grandi multinazionali (v. Edward Snowden 2013 & Cambridge Analitica 2018). Interpretando il modello datacratico di Daniele Gambetta (“Datacrazia. Politica, cultura algoritmica e conflitti al tempo dei big data”, 2018) potrei affermare che anche gli influenzer sono spie del luogo per certi versi. Nel passato, invece...

Isabella Maria Boyd (Belle Boyd, 1844-1900), la Sirena del Sud iniziò le sue operazioni di spionaggio in Virginia fedele ai ranghi degli Stati Confederati. Regina delle evasioni, spesse volte sotto lo scacco del fuoco incrociato, protagonista in numerosi romanzi e arcade (“The Smiling Rebel”, Harnett Kane, 1955. Civilization 4 Beyond the Sword, Firaxis). Chiude il gruppo l’ombra di Mademoiselle Elsbeth Schragmüller (Fräulein Doktor, Mademoiselle Docteur, Fair Lady, La Baronne, Mlle. Schwartz, 1887-1940), prima generazione di donne accademiche tedesche, invisibile esegue operazioni segrete per l’Impero, tra leggende metropolitane e pellicole alla moda (Stamboul Quest - Sam Wood, 1934. Fräulein Doktor - Alberto Lattuada, 1969).

Elsbeth Schragmüller – Illustrazione originale di Philippe Bertrand (Bashi Buzuk)

Il network di spie nomadi e senza dimora del detective Sherlock Holmes ne rappresenta una variante caparbiamente estesa.

INSIDE SPY
Gli infiltrati (o talpe) reclutati tra gli ufficiali nemici possibilmente disaffezionati o maldisposti verso la bandiera, oppositori del regime o familiari di ufficiali caduti in disgrazia. Possono essere stati puniti per eccesso di avidità, confinati ai ranghi inferiori in attesa di una rivincita. Propensi alla corruzione e potenti agitatori delle masse (Sun Tsu, “The Art of War”). Dalla morale controversa e fluida, ci indicano le soglie di un equilibrio precario tra le potenze rivali mondiali. Antipatici e dispettosi. Fornitori di informazioni riservate o materiali altamente sensibili.
Illustrazione originale di Philippe Bertrand (Bashi Buzuk)
Il fisico teorico Klaus Emil Julius Fuchs (1911-1988) potrebbe rappresentare un membro di questa categoria per aver consegnato ai sovietici importanti calcoli sullo sviluppo della bomba atomica. Väter der tausend Sonnen (1990) è il docufilm che riassume le sue attività di spionaggio.

REVERSE SPY
Se una spia decide di fare il doppio gioco diventa una spia invertita o double agent. In situazioni compromesse, una spia invertita può ritornare sui suoi passi risultando un redouble agent o triple agent. Generalmente, le spie invertite sono dedite alla trasmissione di informazioni false o all’identificazione di agenti di controspionaggio. Idealisti, psicologie remote per personaggi di rilievo nello svolgimento delle trame. Atroci dei ex machina.

Margaretha Geertruida MacLeod è tra le spie invertite più famose, Code_name: Mata Hari, la sublime danzatrice esotica passaporto olandese, fedele all’impero tedesco, infiltrata tra i ranghi della Terza Repubblica di Francia, eterna incarnazione della Femme Fatale in cineteatroproduzioni omonime dal 1920.
Illustrazione originale di Philippe Bertrand (Bashi Bazuk)
Almeno un caso in cui ad un doppio agente è riservato l’onore di essere celebrato come eroe in entrambe le fazioni di un conflitto. Code_name: Angel, Ashraf Marwan, uomo di affari egiziano, doppio agente Angelo del Mossad, protagonista di: testi accademici di intelligence (Coffey, Thomas G. "Review: The Angel: The Egyptian Spy Who Saved Israel", 2017 Central Intelligence Agency Library), romanzi (Ahron Bregman, “The Spy Who Fell to Earth” – 2017) e pellicola (The Angel, Ariel Vromen – 2018). Altre volte, invece, l’identità di questi agenti rimane sconosciuta, e sono ricordati dalla storia soltanto con il loro nome in codice. Code_name: April Fool. Generalmente questa è la classe dei wistleblower.

Anche sul piccolo schermo ricoprono spesso posizioni di comando in operazioni militari, come il Ser. Magg. Nicholas Brody, eroe di guerra e terrorista in fuga, assassino della CIA, enigmatico militare americano influenzato dall’islam estremista nella serie thriller politica americana Homeland (2011). L’agente doppio percepisce un doppio stipendio e corre un doppio rischio.
Illustrazione originale di Philippe Bertrand (Bashi Bazuk)
DEAD SPY
L’insieme più sfortunato è sicuramente quello della spie che sono morte o che moriranno ingannate dal comando. Destinate alla morte e alla trasmissione di false informazioni. Terminano qua, molto spesso, diverse operazioni sotto falsa bandiera (false flag). Un agente segreto può anche inscenare la propria morte, ricoprire parzialmente questo ruolo e sparire dalle scene.

All’insieme triste aggiungo anche quei casi in cui ad un cadavere, sotto falsa identità, si assegna il compito di consegna di false informazioni ed il classico conseguente riposizionamento delle avanguardie nemiche.
Morti premature e destini crudeli, metafore di un’eterna solitudine. Personaggi secondari dimenticati o sconosciuti, agenti dalla copertura bruciata. Innominabili, lasciano lo spazio alla quinta ed ultima classe.

LIVING SPY
Per contrapasso invece, le spie viventi sono gli agenti speciali che sopravvivono sempre a qualsiasi missione. Fedeli ed operativi, predisposti per natura, maestri dell’inganno. Idealisti e grandi strateghi militari che giocano d’anticipo. Protagonisti di intramontabili cicli narrativi e letterari. Per questo gruppo di spie, Master Sun ricorda quanto sia importante la segretezza e suggerisce per il ruolo coloro i quali, in possesso di una mente brillante, appaiano poco intelligenti al primo sguardo, insospettabili dall’animo forte, veloci, potenti e coraggiosi, immuini alla seduzione ed in grado di affrontare la fame, il freddo e il disonore.

Professionisti del mestiere per agenzie segrete di intelligence. Figure dominanti nella mitologia contemporanea dello spionaggio da guerra fredda. Agenti dal grilletto facile: dalla penna di Ian Fleming, la storia di Sidney Reilly (1874-1925) si trasforma in quella di James Bond. Nel mondo della finzione queste spie possono vivere molto a lungo, mentre nel mondo reale il decalogo del controspionaggio sconsiglia di perseguire una carriera incentrata su questo ruolo per tempi molto lunghi. Una spia che vive molto a lungo è in grado di diventare un maestro delle spie o un persino un presidente di una potente nazione.
Illustrazione originale di Philippe Bertrand (Bashi Buzuk)
Sun termina L’Arte della Guerra sottolineando l’importanza della conoscenza e il valore dell’informazione in contesti umanitari e di giustizia, elaborando su presunte ipotesi di complotto o simulazioni di congiure.

Le spie del passato potevano nascondere messaggi in celate quarte di copertina e disseminavano documenti falsi nelle biblioteche nazionali. Al contrario di oggi, dove la battaglia nel predare le informazioni si è spostata sulle piattaforme digitali. Nihil sub sole novum.
MAXIMILIAN CERVOTE... la spia sacerdote - illustrazione di the_RAITO
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Miskatonic Secret Archive Case#1: CLOSED

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