martedì 16 giugno 2020

Un nuovo Re dei Mostri (Recensione S.H. MonsterArts Godzilla 2019)

Il mondo dei collezionisti di figures è un mondo affascinante e sempre vivo, portato avanti da una passione di fondo innegabile o riproducibile in qualsiasi altro ambito. Proprio per questo, il nostro Lorenzo Tagliatti, collezionista di figures di draghi, kaiju e mostri, ci guiderà in questo affascinante mondo, fornendo consigli e raccomandazioni, a tutti gli aspiranti collezionisti o a quelli che già lo sono:

Oggi daremo un’occhiata alla versione di Godzilla che preferisco in assoluto, ossia il modello del 2019 dal film “Godzilla: King of the Monsters. Questa forma a primo impatto è pressoché identica a quella che uscì nel 2014 per la maggior parte delle persone che la guardano, ma in realtà, sebbene l’aspetto generale sia lo stesso, differisce in vari punti: tanto per cominciare, le placche dorsali del 2014 avevano una forma triangolare non troppo frastagliata, mentre quelle attuali sono state modificate basandosi su quelle originali del 1954; la testa è stata resa leggermente più grande, le spalle più pronunciate per dargli un aspetto più minaccioso ed intimidatorio, le zampe posteriori hanno artigli più lunghi ed acuminati, per far capire ancora di più che si tratta di un predatore; la coda è stata accorciata, da una parte finale a frusta si è passati ad una punta più tozza, sempre in omaggio al primo Godzilla del ‘54. Per ultimo ma non meno importante, è stato cambiato anche il raggio atomico, passando da un soffio simile ad un respiro di fuoco blu spento, ad un vero e proprio raggio abbagliante di un blu acceso che fa onore a qualunque Godzilla che si rispetti! (La differenza la si nota anche nei due film in base ai danni inflitti ai nemici: in quello del 2014 il raggio provocò ustione alla femmina MUTO che al contatto si tirò indietro, mentre nel 2019 la potenza era talmente aumentata da far cadere e addirittura spostare per qualche centinaio di metri un mostro della stazza di Ghidorah).
Tutte queste differenze, a parte le due più evidenti come placche e raggio, non vengono notate subito e solo un super fan come il sottoscritto le vede al primo colpo. La S.H. Monsterarts ha fatto davvero un ottimo lavoro con questa figura, ricca di dettagli e un range di articolazione davvero ottimo.

Partiamo dalla testa munita di mascella mobile con la lingua capace di spostarsi; testa e collo hanno un doppio giunto a sfera, capace di far puntare la faccia verso l’alto permettendo di metterlo nella famosa posa che lo si vede assumere in un punto cruciale del film; il busto è composto da tre parti: petto, pancia e bacino; le braccia hanno 4 punti di articolazione, mentre per le gambe sono 5, i quali permettono agli arti di assumere pose organiche; per finire, abbiamo la coda formata da 21 segmenti, ma solo 20 permettono il movimento poiché il primo, alla base, funge da copertura per il giunto.
La figura è magnifica e generalmente non ha difetti, l’unica cosa che forse può leggermente infastidire è che nonostante il numero elevato di segmenti che possiede la coda, non assume delle gran pose organiche, non le si può far fare curve pronunciate; ci si può provare come ho visto in varie foto o video, ma personalmente ve lo sconsiglio, c’è il rischio di sforzare i giunti o peggio, romperli.

In compenso però, a differenza di varie figure di Godzilla di questa marca, la seguente è provvista di due accessori (in realtà solo uno ma può venire usato in 2/3 modi diversi essendo costituito da due pezzi separati). In dotazione troviamo una seconda mascella inferiore con un principio di raggio atomico blu alla base: la sostituzione è semplice, basta staccare delicatamente quella classica e attaccare al giunto sferico la seconda (già così potrebbe essere una versione, in cui Godzilla carica il colpo). L’altro accessorio è il raggio atomico vero e proprio, di colore blu con sfumature metallizzate, per cui basta posizionare la testa di Godzilla verso l’alto, incastrare l’estremità iniziale nell’apposito foro della seconda mascella e il gioco è fatto, abbiamo ricreato la scena in cui il Re dei mostri spara il raggio nel cielo. Il raggio in se è anche provvisto di un foro nella parte inferiore per adattarlo ad un classico stand della BANDAI per fargli assumere l’angolazione che si preferisce.
Di questa figura attualmente ne esistono due versioni, la classica, che è più facile da reperire, il cui prezzo si aggira fra gli 80 e i 100 euro, ma può variare a seconda del venditore; la seconda è quella esclusiva con placche e alcune parti del corpo blu traslucido, in cui è compreso anche il disco in blu-ray il cui prezzo totale si aggira intorno ai 130/140 euro in su. A luglio del 2020 però uscirà anche la versione Burning, che avrà una colorazione sulle tonalità del rosso per ricreare la sua fase termonucleare. Il prezzo andrà dai 100 ai 110 euro.
Tecnicamente esiste anche la versione bootleg (tarocca), la si può trovare su 40/50 euro ma ovviamente ha qualche difetto, come quelli di stampa. Fate la vostra scelta e come sempre, spero che la recensione vi sia stata utile!

ARTICOLO DI
LORENZO TAGLIATTI
REVISIONE DI GAETANO THANASIS RIELA

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