giovedì 25 giugno 2020

Più veloce di un proiettile! - Come Superman conquistò l'animazione

Più veloce di un proiettile! Più potente di una locomotiva! In grado di saltare alti edifici in un solo balzo!

Ormai Superman è una figura talmente influente e popolare da essere considerato insieme a Batman, all’Uomo Ragno e a pochi altri personaggi dei comic book americani un mito contemporaneo. Che lo si conosca con il nome de ‘’L’uomo d’acciaio’’ o di ‘’Nembo Kid’’ è impossibile che qualcuno non ne abbia mai sentito parlare. Il suo successo fu travolgente sin dagli albori, risalenti alla piena ‘’golden age’’ dei fumetti supereroistici statunitensi, motivo per cui la storica casa di produzione cinematografica Paramount Pictures nei primi anni ’40 iniziò ad interessarsi alla sempre crescente risonanza delle giovani testate Action Comics (che oggi ha superato il millesimo numero, e il cui primo vale 1.400.000 $) e Superman. Intenta a sfruttare le grandi potenzialità del personaggio la Paramount contattò i collaboratori della Fleischer Studios, una società fondata nel 1921 con il nome di Out of the Inkwell Inc. dai fratelli Max e Dave Fleischer che oggi sono ritenuti due dei pionieri dell’animazione moderna (nonché gli inventori della tecnica del rotoscopio).
Infatti nel corso della loro carriera i Fleischer sono stati responsabili di personaggi immortali come Betty Boop e Braccio di Ferro, oltre che di tanti altri estremamente famosi in quegli anni come Koko the Clown o Bimbo. Si tratta di due figure importantissime nel mondo del cinema note da prima della Disney, per la quale rappresentarono inizialmente i maggiori concorrenti. I loro lavori erano caratterizzati da uno stile estremamente personale e decisamente differente dal canone che sarebbe poi stato impostato da Walt, le loro mascotte non erano i classici animali antropomorfi come Topolino o Oswald il coniglio fortunato ma personaggi umani (con l’eccezione del cane Bimbo) calati spesso in atmosfere espressioniste e surreali e in ambientazioni urbane ricche di richiami al pubblico adulto come battute a sfondo sessuale o un certo humor nero che rifletteva la Grande Depressione in atto al tempo. Dopo aver raggiunto l’apice della propria fama intorno alla fine degli anni ’30 grazie ai corti del marinaio Braccio di Ferro (allora più graditi dal pubblico rispetto a quelli di Topolino secondo diversi sondaggi), e dopo aver realizzato il loro primo lungometraggio animato I Viaggi di Gulliver (1939) in risposta al Biancaneve e i setti nani (1937) del rivale Walt Disney, la società entrò in crisi. 

La maggior parte dei loro cortometraggi furono dei flop, resistette solo Popeye, oltretutto la relazione adultera di Dave con la segretaria del fratello divenne uno scandalo pubblico che incrinò inesorabilmente il rapporto tra i due che smisero di parlarsi a partire dal ’39. Nel 1941 la Paramount divenne proprietaria della maggior parte della società e convinse i due titubanti fratelli a cimentarsi nella produzione di una serie di corti basati sul personaggio di Superman, concedendogli l’elevato budget di 50’000$ per ogni episodio. 
Il primo tassello di questa serie cinematografica è il corto Superman conosciuto successivamente con il titolo The Mad Scientist. Nel prologo vengono rinarrate sommariamente le origini di Kal-El, e viene mostrata l’esplosione incredibilmente cartoonesca del pianeta Krypton, dopodiché il personaggio viene presentato con la celeberrima formula citata a inizio articolo che diventerà l’introduzione dei sedici corti successivi. Nella Metropolis del presente (di ottanta anni fa) la redazione del Daily Planet viene informata da una lettera anonima dell’imminente attacco alla città da parte di un temuto scienziato pazzo con il suo raggio della morte chiamato ‘’Electrothanasia’’. Mentre il timido Clark Kent resta alla propria scrivania, la giovane reporter Lois Lane invece si dirige verso il covo del pazzo per conto del giornale…inutile dire che, una volta arrivata, verrà catturata dallo scienziato.

Il villain di questa storia è un personaggio squisitamente stereotipato, vestito di un camice bianco e accompagnato da uno strano pennuto (alla maniera di Jafar o di Capitan Harlock) simil-avvoltoio di colore viola che ne imita gli atteggiamenti. A questo punto lo scienziato attiva il suo raggio letale: un marchingegno immenso che si opera attraverso manopole gigantesche e si carica con clessidre di vetro piene di acqua ribollente, il tutto squisitamente kitsch.
Il raggio letale colpisce e disintegra parte del ponte di Metropolis e, a questo punto, Clark Kent decide finalmente di cambiarsi nel suo ufficio e di intervenire nei panni di Superman accompagnato dalla trionfale colonna sonora di Sammy Timberg. La sede del Daily Planet però viene attaccata a sua volta e il grattacielo che la ospita inizia a crollare rimbalzando su sé stesso come un budino, finché Superman non lo addrizza per poi sfrecciare verso l’origine del raggio contrastando la forza distruttrice dell’arma prodigiosa con i suoi soli pugni. Assistiamo alla sequenza migliore di tutto il corto in cui Superman (le cui animazioni raggiungono livelli eccelsi) vola verso il suo nemico mentre il cielo notturno è illuminato dalla fosforescenza del raggio mortale, grazie a degli effetti del Technicolor a dir poco eccezionali. Nel finale, ovviamente, Superman salverà Lois Lane e sbatterà dietro le sbarre il suo nemico. 

Questo primo episodio della serie ebbe un grande successo, tant’è che fu nominato agli Academy Awards di quell’anno come miglior cortometraggio animato. Oltretutto è qui che il personaggio di Superman vola per la prima volta, nei primi albi infatti era semplicemente in grado di fare dei grandi salti ma i Fleischer trovavano questa abilità sciocca e con il permesso dell’editore concessero all’eroe questo nuovo potere. Dopo i primi nove corti, nell’estate del ’42, i fratelli Fleischer non erano più in grado di lavorare insieme e furono allontanati.
La Paramount acquisì completamente lo studio e lo riorganizzò con il nome Famous Studios, il quale avrebbe prodotto altri otto episodi che cambiarono la tendenza delle tematiche trattate. Se nei primi nove corti i Fleischer si erano concentrati su motivi sci-fi come scienziati pazzi, dinosauri e robot assassini; con il cambio di rotta i cartoni di Superman divennero uno strumento di propaganda per la Seconda Guerra Mondiale. Un esempio è Japoteurs, che ritrae l’uomo del domani alle prese con delle spie nipponiche dipinte con fattezze grottesche e caricaturali e caratterizzate da una parlata engrish, ad oggi non proprio più attuale.

Nonostante questo l’intera serie cinematografica di Superman prodotta e distribuita da Paramount, che oggi è di dominio pubblico, è diventata estremamente popolare ed influente tanto da avere ripercussioni sulla sua stessa fonte cartacea e tanto da ispirare importanti autori come Frank Miller, Bruce Timm o Hayao Miyazaki.

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