giovedì 25 luglio 2019

Non c'é la Luna stanotte (Recensione "Rabbits")

Avrei voluto parlarvi di "Rabbits", un mediometraggio del 2002 di David Lynch, ma parlare di un film come questo è forse un delle imprese più ardue che esistano.
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Partiamo dal presupposto che non vi è una trama, letteralmente. Vi potrei narrare di cosa viene mostrato, ma non servirebbe a molto, non sono legate tra loro le varie scene. Il film, mantenendo la stessa prospettiva statica, tranne che per un breve primo piano di un telefono che appare, tra l'altro, immotivato, mostra il salotto di una casa (ricollegabile alla "Red Room", una sorta di sala d'attesa della Loggia Nera di "Twin Peaks" dello stesso regista) dove vivono tre conigli antropomorfi che conversano: Jack (Scott Coffey), unico che entrerà o uscirà dall'appartamento, Jane (Laura Elena Harring e Rebekah Del Rio) e Suzie (Naomi Watts, unico personaggio che non si sposterà dalla sua postazione).

I loro dialoghi sono sconnessi, fanno menzione al tempo, alla pioggia, ad un segreto, a ciò che sta accadendo, ma tutto in maniera disordinata, come se Lynch avesse scritto dialoghi coerenti e avesse poi mischiato le battute rimuovendone deliberatamente altre, rendendo de facto impossibile decifrare ciò che viene detto su scena, un enigma senza una vera risposta che viene messo in mano agli spettatori incapaci di venirne a capo, come un puzzle con dei pezzi mancanti e con altri a lui estranei nella sua scatola, che non lascia molte possibilità di un assemblaggio coerente o completo.
Ad intermezzo vi sono poi scene oniriche e inquietanti, la stanza due volte diviene rossa mostrando su una parete una faccia mostruosa che parla con voce cupa in polacco mentre uno dei personaggi entra in scena con delle candele alzate sulla testa come ad imitare un macabro rito; vi sono intermezzi di una disturbante poesia recitata dai personaggi, sempre la stessa, nonostante incompleta, ed un terrificante urlo finale. Ma nulla è contestualizzato o tantomeno contestualizzabile. Come in "Eraserhead" sembrava di vedere un incubo, qua sembra quasi di vedere l'interno dell'inconscio di qualcuno dove le varie idee ed i ricordi fluttuano disordinati, in attesa che la mente li ordini. Una sorta d'iperuranio messo su pellicola.

Lynch gioca anche con le nostre percezioni, una colonna sonora (tra l'altro composta da Angelo Badalamenti, collaboratore ricorrente del regista) diversa avrebbe, forse, reso il tutto meno inquietante, e lui lo sa perfettamente. Scene all'apparenza innocenti generano così ansia ed attesa per un qualcosa di orrendo che effettivamente mai avverrà. Lynch gioca poi su come i media possano alterare la percezione del suo pubblico, inserendo risate ed applausi casuali che faranno chiedere allo spettatore "Dovrei ridere?", se non riusciranno addirittura a farlo sorridere, solo per fargli realizzare quanto non abbia senso ridere in quel momento. Il regista smaschera come le sitcom alterino facilmente le  reazioni del pubblico e quanto quest'ultimo sia facilmente manipolabile, lasciando completamente alienati, come le scene del film che stiamo osservando.
L'impossibilità di comunicare, questo senso di estraniazione perenne nella pellicola, che inizialmente ci straniscono, ad un'analisi più profonda iniziano a diventare familiari, come se il tutto fosse una sorta di metafora della nostra reale incapacità, della nostra comunicazione fallace ed in effetti inesistente e di come le nostre parole siano in realtà effimere e le nostre azioni inconcludenti se viste da occhi esterni, come i nostri che si posano sulla famiglia di conigli. Questi ultimi non sono altro che i nostri riflessi, esagerati, alla costante ricerca di rapportarsi con il prossimo senza però riuscirci davvero, in un ciclo perenne di discussioni vuote e senza soggetti, mancanti di qualsivoglia finalità.

O forse tutte queste congetture non sono davvero nulla, sono flatus vocis, forse Lynch voleva solo mostrarci conigli inquietanti che dicono cose senza senso per vedere cosa avremmo ricavato poi noi. O magari non pensava nemmeno ci saremmo davvero mai posti tutti questi quesiti.

Non c'è la Luna stanotte.

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